Municipio Roma XVII. Laicità e scuola. Purtroppo succede anche questo…
 
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   16-06-2010
E' triste, nonché difficilmente giustificabile quello che viene descritto in questo articolo. E' una conferma ulteriore di quanto la categoria sia malata, bisognosa di formazione, accompagnamento continuo, in quel difficile e poco riconosciuto mestiere che nel nostro paese è educare. E dico e-ducare a ragione, nel senso di riportare ciascuno a se stesso, ad una piena e consapevole accettazione di sè delle proprie origini, della propria natura, a quell'amore che è conciliazione tra noi e gli altri e invito ad abbracciare la vita con serenità. C'è invece chi continua a pensare che il nostro mestiere sia in-segnare ed ecco la differenza sostanziale di cui difficilmente si capisce il sostanziale valore. Il rapporto con i giovani non deve mai essere impostato sulla presunzione che i nostri valori debbano avere un che di universale da etichettare sulla vita altrui. Bisogna imparare ad essere umili e sapienti, come Socrate insegna per primo. In potenza siamo già tutti segnati e l'educatore deve potere capire come aiutare l'altro ad accettare il proprio essere perché possa ex-sistere nel migliore dei modi. Senza presunzione e superbia.


francesca_boari   
 

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