Rafael Rojas. Il falso dilemma della transizione cubana
Un eccellente articolo su El País di ieri
 
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   27-05-2010
lupi, nell'isola non solo ci sono gli usufruttuari delle terre statali,che oggi sono meno infestate dal marabu', ma anche coloro che sono diventati proprietari con le riforme agrarie del 1959 e del 1963.
Probabilmente quando parli di dare risalto alla iniziativa privata intendi riferirti alla cancellazione di quelle direttive che impongono al contadino di vendere determinate quantità di prodotti agricoli allo stato a prezzi prefissati e limitano gli agromercados particulares.
In questo modo,però, non solo le istituzioni pubbliche, ospedali, scuole, comedores obreros e comunitarios, dovrebbero spendere molto di piu'per approviggionarsi,aumentando la massa monetaria in circolazione, con il rischio di un'alta inflazione, ma i prezzi nei mercati sarebbero ancor piu'alti di oggi, dal momento che i contadini li aumenterebbero, potendolo fare.
L'obiettivo del governo cubano non è,però, quello di avere nei mercati agropecuari prezzi fuori controllo e un'alta inflazione, dal momento che ciò scatenerebbe inevitabilmente manifestazioni popolari difficili da controllare.
Penso piuttosto che negli anni che verranno si muoverà con molta attenzione, per evitare di perdere il controllo della società, ma le riforme economiche saranno portate avanti.E' chiaro che dopo l'affitto delle piccole barberie ai lavoratori, toccherà ai piccoli esercizi commerciali e ai piccoli ristoranti.
nino   
 
   26-05-2010
Se al contadino non si concede un minimo di libera iniziativa privata non ha molto senso assegnare terre infestate da marabù.
Gordiano Lupi   
 
   26-05-2010
invece le riforme economiche che sono state introdotte sono proprio quelle chieste dalla popolazione nel 2007.
La gente chiedeva piu'licenze da cuentapropista, piu'terre da coltivare,piu' mercanzia negli agromercati a prezzi bassi e piu'soldi del salario.
Proprio questi sono gli obiettivi verso cui si muove il governo cubano.
nino   
 
   25-05-2010
Non quelle che il popolo spera, più che altro... dell'Europa e degli Stati Uniti importerebbe poco. Ma perchè scambiate i governanti con i governati? Perchè credete che il popolo cubano non abbia diversità di vedute? Noi italiani siamo forse tutti berlusconiani o esistono le sfaccettature e le opinioni diverse? Mistero.
Gordiano Lupi   
 
   25-05-2010
rojas dice che raul castro nei primi mesi del suo mandato ha parlato di introdurre riforme politiche in cuba.
Il presidente cubano, in realtà, mai ha parlato di introdurre le riforme politiche nell'isola.Ha detto, e continua a dirlo, che ci saranno quelle economiche o di struttura.
In due anni alcune riforme di struttura ci sono state:distribuzione delle terre oziose,aumento dei salari coll'aumento della produttività,trasferimento in proprietà delle case dello stato agli affittuari ultraventennali,affitto ai lavoratori delle piccole attività di barberia e saloni di bellezza. Altre seguiranno. Non quelle,però, volute dagli stati uniti e dall'europa.
nino   
 
   25-05-2010
Se io fosse il presidente Obama toglierei l'embargo è cosi dopo se vedra si veramente i problemi di Cuba sono interni o per colpa del embargo, il governo cubano da le colpe dei problemi di Cuba al embargo, bene si toglie, cosi si continuano i problemi almeno non possono continuare ad agraparse al embargo
La Giraldilla   
 

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