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Vincenzo Donvito. Crocifisso a scuola. Corte Strasburgo lo condanna. E ora che farà il nostro Stato?
03 Novembre 2009
 

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che la presenza del crocifisso a scuola viola la libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni. È stata così ribaltata una sentenza del Consiglio di Stato che a febbraio 2005 aveva dato torto al ricorrente, sentenza che aveva stabilito praticamente che la religione cattolica romana fosse quella dello Stato, facendo rientrare dalla finestra ciò che il cambio della legge aveva imposto alcuni anni prima.

Gli Stati firmatari della Convenzione europea sono impegnati a dare esecuzione alle decisioni della Corte europea. Il controllo sull'adempimento di tale obbligo è rimesso al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. Che farà ora il nostro Stato? Cambierà le leggi in merito o violerà la convenzione comunitaria confermando di essere culturalmente dipendente dalle direttive dello Stato del Vaticano, e si prenderà una super-multa? E cosa succederà per tutte le altre varie sentenze che hanno sempre dato torto a chi chiedeva la rimozione del crocifisso anche dalle aule giudiziarie... giudice Tosti? O forse il Parlamento si pronuncerà con fiducia al Governo per la non applicazione di questa sentenza?


Vincenzo Donvito, presidente Aduc


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