Lo scaffale di Tellus
DONNE INCAZZATE
01 Maggio 2006
 

Rossella Anelli, Patrizia Diamante, Dada Knorr, Eliselle e Monica De Steinkuehl

Donne incazzate

Edizioni Il Foglio, 2006, pagg. 140, € 10

 

Avete mai provato a unire cinque donne meravigliose, spregiudicate, di successo, passionali, in carriera, piene di interessi e bellissime? Cinque donne che non rivendicano la parità dei diritti, ma che dicono di essere superiori agli uomini? Cinque autrici vere e senza peli sulla lingua? Noi del Foglio sì. E ne è nato un libro irresistibile, tremendamente sexy, sconvenientemente ironico e allo stesso tempo inquietante.

Cinque racconti al femminile di una cattiveria sana, provocatoria, terribile che picchia duro sugli uomini ma che non risparmia neppure le donne.


 

Forse dovrei chiedere dei soldi. Duecentocinquanta euro e la do via. Che poi, se mi è simpatico gli faccio pure il caffè guarda. Tanto se penso a quei cretini che mi sono scopata fino ad oggi e a cui la ho data gratis mi viene solo il nervoso. Fanculo, se questi sono i maschi italiani è meglio farsi pagare. Tanto tutto ha un prezzo, tutti ci vendiamo ogni giorno. C’è chi vende la propria anima, io almeno venderei solo la figa.

(da “La coppia perfetta” di Rossella Anelli)

 

 

L'uomo disprezza la sua compagna e non riesce a percepire la grandezza del suo animo sensibile, così come il padrone disprezza il cane, perché lo considera inferiore a sé. Molti dei nostri errori ruotano intorno alla vanità, questa bevanda inebriante che ci stordisce e ci lascia vuoti come certi ubriaconi dopo una notte di bagordi. Ho imparato a mie spese che gli uomini, voglio dire i maschi, sono più vanitosi delle donne, che talvolta diventano pazze pur di ottenere l'approvazione da loro.

(da “Piccolo sole” di Patrizia Diamante)

 

 

Ma non dovrebbe essere questo un papa rigido e scevro da concessioni alle platee? Eppure l'applauso è evidentemente il suo interesse principale al momento della sua Esposizione. Dunque quello che per Wojtyla era Scontato, il delirio della folla per il papa-maschio, per Ratzinger diviene Contato: sembra che solleciti e conti i palmi di mano schioccanti, che se ne compiaccia. Si tratta di una soddisfazione dell'ego preannunciata anche dal nome che si è scelto: Benedetto?

(da “Il gesto di Ratzinger” di Dada Knorr)

 

 

Inutile preoccuparsi per le frasi da commedia erotica stereotipata, scivolano via e passato un quarto d’ora gli uomini non ci fanno più caso. Mentre già pregusto un altro bacio di fuoco, sento un paio di mani afferrarmi d’un tratto il sedere e sollevarmi da terra. Ho già capito, il latin lover s’è montato la testa e per dimostrarmi quant’è uomo vuole fare un Ultimo tango a Parigi in versione balera romagnola. Ci mancava solo questa.

(da “Singolavventura” di Eliselle)

 

 

I suoi presto sono i miei tardi e glielo dico. Mi sento presa per il culo. “Ci vediamo prestissimo!” Io quando uno dice così penso almeno entro la settimana! A un certo punto poi il nonno finisce in ospedale. Lui mi scrive che soffre e piange e deve stare vicino a suo nonno. Poi si ammala anche la nonna. Poi torna la ex e lui non crede ai rapporti passati, ma sparisce per un po’. Poi muore il nonno, pace all’anima sua. Poi ha male una gamba… insomma morale: va a cagare! Uomo senza palle: ma piuttosto che continuare a dirmi che mi vuoi vedere, perché non mi dici chiaro in faccia che non ti interessa?

(da “Io ho più palle degli uomini” di Monica De Steinkuehl)


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