Il mortaio
0NAF. “Formaggio: la qualità riconoscibile”. Convegno a Grinzane Cavour il 17 ottobre
04 Ottobre 2009
 

A coronamento dei festeggiamenti per i 20 anni dell'Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggi, si svolgerà a Grinzane Cavour la 5ª ONAF Convention. Momento principale sarà il convegno di sabato 17 ottobre sul tema “Il formaggio: la qualità riconoscibile”, con presentazione del Manifesto in difesa della qualità riconoscibile dei sapori.



Sabato 17 ottobre

Castello di Grinzane Cavour, ore 16


CONVEGNO:

Formaggio: la qualità riconoscibile

L’Onaf lancia un preciso messaggio a istituzioni e operatori

Si sottoscrive un manifesto in difesa dei consumatori


Grinzane Cavour – Il gusto deve essere parte istituzionalizzata della filiera casearia. Il cliente finale ha il diritto di riconoscere nel piatto la qualità che ha acquistato. “Fare qualità” si riduce, oggi, molte volte alla semplice applicazione di parametri igienico-sanitari standard e all’acquisizione di certificati di ogni tipo. Il gusto viene poco considerato e in tal modo si tradisce un'esplicita esigenza del consumatore. Questi i temi essenziali del convegno indetto dall’Onaf nell’ambito del suo ventennale ed in occasione della quinta Onafconvention.

Nella “Sala delle Maschere” del Castello di Grinzane Cavour, sede della Associazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi, ad introdurre un tema scottante quale l’esigenza di riconoscere ufficialmente in Italia il gusto come parametro di qualità saranno:

Enrico Surra, Consigliere Nazionale Onaf, Roberto Rubino, Ricercatore C.R.A, Paolo Massobrio, Giornalista enogastronomico, Raffaele Vitale, patron del ristorante stellato “Casa del Nonno Tredici” (Mercato San Severino, SA), Jean-Charles Arnaud, Presidente della INAO (Institut National des Appellations d'Origine) francese, Eugenio Del Toma, docente universitario di Scienza della Alimentazione Università Campo Biomedico Roma, e Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere.

L’esigenza di questo discorso è nata dalla numerosa presenza sul mercato di formaggi che sono, sulla carta, di qualità ma dimostrano in realtà profumi e sapori banali e poco riconoscibili.

Difendere con forza una delle più importanti caratteristiche del formaggio, la diversità legata a territori e culture è difendere un inderogabile diritto del consumatore per ora non controllato ufficialmente dalla filiera casearia.

Il presidente dell’Onaf Pietro Carlo Adami afferma: «La presentazione finale di un “Manifesto in difesa della qualità riconoscibile” che sta ottenendo forti consensi nell’ambito di chi si occupa di gusto sarà, con la sua sottoscrizione che continuerà nei prossimi mesi, un preciso messaggio a istituzioni e operatori perché concretamente cambino le cose».



Manifesto in difesa della qualità riconoscibile dal gusto


Fare qualità” si riduce, oggi, molte volte alla semplice applicazione di parametri igienico-sanitari standard e all’acquisizione di certificati di ogni tipo. Il gusto viene poco considerato e in tal modo si tradisce un’esplicita esigenza del consumatore. La necessità di certificare gusti e sapori che siano una corretta espressione del prodotto acquistato e lo collochino nel territorio d’origine, non è contemplata nella vigente legislazione. Il gusto non subisce alcun controllo istituzionale. Di qui l’esigenza di ampliare il concetto di “qualità” inteso anche come “garanzia controllata” di sensazioni gustative riconducibili con maggior serietà e inderogabilità al prodotto dichiarato in etichetta.


Chiediamo a istituzioni, organi di controllo, produttori, che la qualità venga riconosciuta anche in funzione della diversità delle caratteristiche organolettiche e sensoriali del prodotto finale acquistato dal consumatore, non limitandola ad una garanzia di sicurezza sanitaria e alla produzione di certificati.

Confermiamo che la differenza del gusto è una caratteristica inalienabile del prodotto caseario senza la quale l’espressione del territorio, la testimonianza della cultura e della tradizione, il lavoro di chi ha saputo raccogliere antichi saperi per trasformarli in eccellenze casearie, vengono vanificati.

Rifiutiamo l’attuale atteggiamento di banalizzare i sapori conformandoli ad una non meglio definita richiesta del consumatore, consci che i diritti dello stesso siano difesi da possibilità di scelte gustative più complete, differenziate, strettamente riconducibili alla tipologia del prodotto e riconoscibili nella diversità.

Rivendichiamo come Onaf, Associazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi, la necessità di considerare l’aspetto sensoriale finale come elemento essenziale della qualità, ufficialmente riconosciuto e garantito da precisi controlli mirati e reso noto al consumatore.

Ribadiamo che il concetto di qualità senza la garanzia dei sapori diversificati e legati alla tradizione è monco, confonde e tradisce le aspettative del pubblico e concorre a costruire una società senza memoria della cultura agroalimentare.

Esortiamo, quindi, chi si occupa del comparto lattiero-caseario e della sua organizzazione, unitamente a legislatori, responsabili istituzionali e consumatori, a ritenere che il problema della tutela e della salvaguardia del gusto debba trovare una soluzione urgente e non procrastinabile. Dobbiamo impegnarci a pretendere una qualità nel piatto e non solo, come sovente avviene, determinata anticipatamente sulla carta senza avere riscontri reali al consumo. Bisogna poter riconoscere il formaggio che si mangia.


Firmando, ci impegniamo a sottoscrivere completamente il contenuto di questo manifesto.


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