Diario di bordo
Luciano Canova. Per Marino: “Sento la responsabilità, come cittadino, di provarci” 
Verso il voto popolare del 25 ottobre per l'elezione del segretario PD
01 Ottobre 2009
 

Questa è una comunicazione di politica. Vi prego di non sbuffare e, se potete, di leggerla. Trovo importante in questo momento parlare di politica insieme.

Di fare politica.

Un filosofo francese scrive che la miglior politica è fare bene il proprio mestiere. 

E credo molto a questa frase.


Ciao a tutti,


questo congresso PD è lungo e, ai più di voi, non importerà nulla del suo esito.

O al massimo darà una sensazione di surrealtà. 

Fuori succede di tutto: s'odono squilli di tromba, s'odono pure trombate di squillo....

Eppure la discussione sembra tutta interna e tutta focalizzata su astruse regole per decidere chi sarà segretario.


Io mi sono buttato con convinzione a sostenere la mozione Marino, con slancio e passione.

E mi sono dato il tempo di leggere il suo programma.

E di ascoltarlo presentare la sua visione.


Se ne avete, fatelo anche voi. È l'unica cosa che vi chiedo.

Se non ne avete, vi prego però di andare al di là di quanto leggete (o non leggete, perché spesso non se ne parla) a mezzo stampa.

Lì la candidatura di Marino viene derubricata a: “il campione della laicità, niente di più”.

A parte il fatto che difendere la laicità, oggi, mi sembra un merito importante, vorrei tentare di dire a tutti gli elettori di sinistra delusi, o incerti, o confusi, o frustrati...

Che non è così.

Che ci sono delle idee fresche che hanno voglia di emergere e di sottoporsi anche al giudizio della gente.

Che ci sono proposte forti sui temi concreti (posto che anche la laicità lo è): sanità, ambiente, immigrazione, politiche del lavoro...


Vogliamo parlare di ammortizzatori sociali e alternative alla cassa integrazione in tempo di crisi? Vogliamo parlare di immigrazione e necessità di proporre politiche integrative? Vogliamo parlare di energie rinnovabili, solare  a concentrazione e del rifiuto secco dell'energia nucleare?

Nelle poche, snelle e ben scritte pagine del programma (non ve lo allego, lo trovate se volete sul sito scelgomarino.info), queste proposte vengono declinate.


L'unica cosa che chiedo e vi chiedo è di prestare attenzione, bene sempre più scarso in questo mondo che ha fretta. 

C'è una terza mozione in corsa per la leadership di questo partito ed è una mozione più viva che mai.

Che propone e che ha voglia di proporsi.

E a me sembra interessante per tutti, elettori del PD o delusi, esponenti della sinistra radicale o delle forze extra-parlamentari, provare a fare una riflessione su questo partito.

Dal quale e attraverso il quale, che piaccia oppure no, passa ogni speranza di governo progressista in Italia.


Il 25 ottobre le primarie consentono a tutti i cittadini di votare per il segretario PD.

Io sostengo Ignazio Marino e ovviamente vi invito a votarlo ma, prima di tutto, vi invito ad ascoltarci mentre parliamo di lui e del suo programma.

Il 3 ottobre prossimo a Morbegno ci sarà l'incontro con Vittorio Angiolini, candidato segretario PD Lombardia per la mozione Marino.

Vi dico solo, per inquadrare il personaggio, che è stato l'avvocato di Eluana Englaro.

Vale la pena ascoltarlo a prescindere dal suo orientamento politico.

E vale la pena venire per fare domande.

E partecipare.


Nel giorno della manifestazione nazionale per la libertà di stampa, abbiamo scelto come luogo la LABOS, cooperativa editoriale gloriosa che in Valtellina pubblica 'l Gazetin e fa informazione libera. E coraggiosa.


Ore 16 sabato, Labos di Morbegno (dietro S.Giovanni).

Fateci un pensiero.


Come mozione Marino, in Valtellina abbiamo ottenuto un 15% di tutto rispetto. 

Sono convinto che questo risultato possa essere migliorato con le primarie. E se vogliamo un PD diverso, prima di tutto in Valtellina, trovo importantissimo che questa mozione prenda più voti possibile.

Spero che, in prossimità delle primarie, sia organizzato un confronto pubblico tra le tre mozioni. L'ho proposto alla segreteria e attendo risposte.

Sono certo sia utile per chiunque e salutare intervenire. Ascoltare.

Sentirsi parte di questa cosa pubblica che tanto è deprecata e che tanto, mi scuso per la banalità, spero possa essere amata.


Disinteressatamente, con una leggerezza calviniana, io credo alla possibilità di un Paese che esca da questa volgarità avvilente ed inizi una stagione di creatività consapevole.

Sento la responsabilità, come cittadino, di provarci.

E di provarci sostenendo questa mozione.

Come, poi, una pratica quotidiana possa tradursi in egemonia culturale, ancora non lo so.

Ma non lo sapeva neppure Calamandrei quando parlava della Resistenza.

Ora più che mai, il riferimento ad un pensatore amato all'estero e dimenticato qui, si fa centrale: 

pessimismo delle idee, ottimismo dell'azione!

Crediamoci!


Luciano Canova


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