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Ora di religione. Una domanda al ministro dell‘Istruzione: all'asilo č libera scelta?
13 Agosto 2009
 

Mentre non siamo ottimisti sull'intervento del Consiglio di Stato, che dovrebbe smentire se stesso e ciò che decise nel 2007, ci auguriamo che il dibattito di questi giorni serva per aprire uno squarcio di informazione e magari anche un dibattito libero sull'attuale situazione. Sui paradossi dell'ora facoltativa che genera privilegi, su insegnanti scelti da vescovi ma pagati dallo Stato più di quelli arrivati alla scuola pubblica per concorso, su una scelta apparentemente libera che non può essere revocata durante l'anno scolastico, e su una scelta che viene imposta dai genitori e realizzata dallo Stato.

Una domanda al ministro dell'Istruzione: all'asilo è libera scelta?

Già a partire dall'asilo, la scuola pubblica prevede l'insegnamento di religione cattolica, facoltativo. Forse sarebbe bene rivedere la materia alla radice, ché uno Stato laico e multiculturale dovrebbe immaginare che nella scuola pubblica si faccia catechismo di Stato, a bambini di 3 e 4 anni per due ore alla settimana.

Questo è il programma previsto dall'Intesa del 2003, sottoscritto dall'allora ministro all'Istruzione Letizia Moratti per la scuola materna:

- Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore.

- Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane.

- Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell'amore testimoniato dalla Chiesa.


Sen. Donatella Poretti

parlamentare Radicali - Partito Democratico


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