Diario di bordo
Renato Pierri. Il senso del ridicolo
05 Luglio 2009
 

Credo seriamente che la storia del mondo avrebbe preso un corso diverso, se gli uomini, tutti gli uomini e non solo una minoranza, avessero il senso del ridicolo.

Se dalla folla a Piazza Venezia, anziché applausi, si fosse levata una risata oceanica alla vista del Duce quando durante i discorsi assumeva i noti comici atteggiamenti, se avesse riso a crepapelle, il popolo tedesco, nell'udire il Fürer parlare di razza superiore, certamente i due dittatori si sarebbero comportati in maniera diversa. Forse non sarebbero neppure diventati dittatori.

Se oggi tutti, proprio tutti, avessero il senso del ridicolo, anche coloro che cantano «Meno male che Silvio c'è» (ma se l'avessero come potrebbero cantare simile idiozia?), se tutti avessero la capacità di unirsi in una corale fragorosa risata, magari anche amara, amarissima, è certo che il Cavaliere non continuerebbe ad essere il premier. Forse non sarebbe neppure Cavaliere.

 

Renato Pierri

 

P.S. Senza ridere, molti anni fa, cantavo: «Per Benito Mussolini / E per la nostra Patria bella, eja eja alalà». Ma ero un bambino.


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