Elezioni. A Firenze le illegalità: induzione al non-voto referendario nei seggi
21 Giugno 2009
 

Stamane sono andata a votare alla mia sezione, la n. 271 nel quartiere Rifredi di Firenze, e c'era una coda incredibile che non era tanto normale, tant'è che anche i vigili lì presenti erano a controllare cosa stesse accadendo perché gli altri seggi di quella scuola non presentavano il medesimo problema. Succedeva che gli scrutatori chiedevano agli elettori se volevano tutte le quattro schede (il ballottaggio per le comunali e i tre referendum), questo rallentava il tutto e, a mio avviso rappresentava campagna elettorale illegale da parte dei membri di quel seggio. E non ha senso la loro difesa, alle mie rimostranze, che serviva loro se compilare o meno il secondo registro (sapere prima o dopo se l'elettore voleva tutte le schede era una differenza di pochi secondi che non giustificava la loro richiesta). Richiesta che a mio avviso è una induzione al non-voto e non una semplice presa d'atto della volontà dell'elettore, che sarebbe compito di chi presta servizio al seggio.

Anche e soprattutto in considerazione del fatto che la non-partecipazione al voto, in un referendum in cui conta per la validità il numero di partecipanti, anche l'astensionismo ha un valore politico maggiore di quanto non ce l'abbia già in sé in altre consultazioni. La prossima volta mi chiederanno cosa voto?

A mio avviso presidente e scrutatori di quel seggio si sono sentiti autorizzati a farlo, in modo esplicito e senza remore grazie al clima di sfascismo istituzionale che sta diffondendosi sempre di più nel Paese (ministri del Governo che fanno propaganda per la non partecipazione al voto è un incentivo in merito).

Ho denunciato l'illecito in atto ai funzionari di polizia e del Comune presenti sul posto ed ora mi aspetto un esemplare provvedimento.


Donatella Poretti


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