Diario di bordo
Primo Mastrantoni. Digitale terrestre. La bufala dei contributi
17 Giugno 2009
 

Dare a chi non ne ha bisogno. Questa è la logica con cui il Governo, ovvero il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, affronta il problema dei contributi per l'acquisto del decoder per il passaggio al digitale terrestre della televisione.

Per l’acquisto dei decoder è previsto un contributo (sconto sull'acquisto) di 50 euro per gli abbonati Rai che abbiamo compiuto i 65 anni e che hanno un reddito lordo pari o inferiore a 10mila euro l'anno. Il trucco c'è perché il contributo è previsto solo per l'acquisto di un decoder interattivo e non per quello zapper. Il primo è quello dotato di lettore smart card per vedere anche i canali a pagamento ed è più costoso (70-100 euro), il secondo capta solo i canali gratuiti ed è meno caro (30 euro). Ovvio che le persone anziane, con un reddito basso, preferiscano continuare a vedere i canali gratuiti (si fa per dire perché pagano il canone!) e non, anche, quelli a pagamento dell'interattivo, il cui decoder, ripetiamo ha un costo maggiore.

Queste modalità di contributo non fanno che danneggiare proprio le persone più anziane e meno abbienti, alla faccia delle proclamazioni governative di aiuti ai più poveri e vecchi.

Tra l'altro, il contributo statale avrebbe coperto integralmente il costo dello zapper, con un minor esborso per le casse erariali, 30 euro invece di 50 euro, o con una estensione maggiore della popolazione interessata.


Primo Mastrantoni, segretario Aduc


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