Lo scaffale di Tellus
Beppe Costa: Mariaelisa Giocondo riporta la Speranza: Ricordo Dario Bellezza, Sandro Penna, Amelia Rosselli.
Dario Bellezza
Dario Bellezza 
14 Giugno 2009
 

La sorpresa più grande nell'avere scoperto Mariaelisa e d'improvviso ritornato alla speranza. Girando in cerca del poeta del quale si occupa e ama, Dario Bellezza, a differenza di tanti che guardano e velocemente scrivono (e afferrano, anche quando sono incaricati di biografie) cercò bene, cercò oltre e altro. Cercò di Dario la poesia. Trovava di lui cenni e accenni. Sulla omosessualità, sui soggiorni in Calabria, sui rapporti con le centinaia di persone cui aveva scritto prefazioni. Pochissime foto e articoli. Sui molti detrattori. Poco o nulla sull'uomo Poeta. Poi trovò uno spazio, di quelli apparentemente 'strani' di internet, Myspace, dove uno era dedicato proprio a Dario. Da me. Per tanti anni amico e insieme viaggiatore oltre a curare una collana dell'allora mia casa editrice: PELLICANOLIBRI (che TELLUSfolio e TELLUS contribuiscono a tenere nella memoria dei lettori e della poesia senza mercificazione!, ndr) e il primo libro di Anna Maria Ortese, Il treno russo. Sin dal mese prima della sua morte è stato il mio tormento, la mia memoria mancante. Trovare così tanto amore e tanta lucida preparazione per la poesia in genere e di Dario in particolare, poteva avere così giovane età? Certo, se si guarda al passato, a quel passato quando la curiosità ti portava a ficcare il naso dentro libri, divorarli, farli diventare pelle e vita. Quando a scuola non c'erano i 'compiti' costretti a fare, ma la ricerca di cosa e chi eravamo. Quella gioia di sapere, oggi sostituita da quel tentativo di infilarci dentro la tivvù, e in trappole passatempo, protagonisti assoluti dei nostri modi di vivere, conoscere, pensare, sapere?

 

Ecco quindi con lei adesso e prima con Fabio Barcellandi cui devo altri incontri, la speranza rinata. Un discorso sulla poesia e sulla figura del poeta. Stessa cosa. Al di là di migliaia di premi dove giurati, anche di 'nome' si prestano più o meno a giochini editoriali o a righe pagate in euro con raccomandate da spedire. Il vivere del poeta (e Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Sandro Penna, per citare solo alcuni, lo erano e lo sono ancora) non sembrerebbe più contare, non sembra restituito alla memoria. Sarebbero giustamente imbarazzati su come andare vestiti ad un “incontro di poesia”! La loro vita, massacrata e spesso contestata, come distaccata dallo scrivere, dal vedere ciò che altri non vedono, differenza ovvia, come scrive la Giocando fra il poeta e chi scrive righe soltanto per 'sfogare' le proprie vicissitudini. Poeti che non incidono e non provocano emozioni in chi legge, che trattano le loro personali afflizioni sono sempre e solo persone che scrivono un diario o delle note. Se si va in libreria, quasi in tutte, fa bella mostra di sé il libro di “poesie” di Sandro Bondi (Mondadori, Silvio!). Basta sfogliarlo e leggerne le dediche, veltroni, d'alema, fassino, silvio, mastella. Ecco! un libro di poesie e di un poeta di questi tempi insani e tristissimi: grazie Mariaelisa, concludo, come all'inizio: torno alla speranza!

 

Beppe Costa


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