Tagli alla scuola. Come risparmiare soldi comportandosi da Stato laico 
Tagliare l'ora di religione. Almeno all'asilo!
31 Maggio 2009
 

Già a partire dall’asilo, la scuola pubblica prevede due ore settimanali di insegnamento di religione cattolica, facoltative. Forse sarebbe bene rivedere la materia alla radice, ché uno Stato laico e multiculturale dovrebbe immaginare che nella scuola pubblica non si insegni una religione, non si preveda una o più ore di catechismo, ma casomai storia delle religioni.

Nel frattempo si potrebbe evitare il catechismo di Stato a bambini di 3 e 4 anni per due ore alla settimana.

Mentre riparte il dibattito sulla scuola al collasso a causa dei tagli inferti dal Governo, dove si paventa l’assenza di soldi per supplenti (fondi ridotti del 40%), per visite fiscali obbligatorie, dove da settembre non saranno più garantiti i servizi previsti per legge, come la copertura dell’ora alternativa alla religione. Così hanno denunciato circa 300 presidi del Lazio aderenti all’Asal (Associazione scuole autonome del Lazio), a cui il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, suggerisce di cambiare mestiere.

Per parte nostra invece suggeriamo che i fondi potrebbero essere reperiti tagliando l’ora di religione, recuperando così anche il costo dell’ora alternativa!

Qualche numero:

I circa venticinquemila insegnanti di religione, al pari degli altri insegnanti, sono retribuiti dallo Stato italiano. Nel 2001, ultimo dato disponibile, il costo annuo a carico dello Stato per la loro retribuzione è stato pari a circa 620 milioni di euro, pari a circa l’1,8% della spesa complessiva statale per il personale scolastico (ammontante a 34.197 milioni di euro).

L’intesa concordataria del 1985 con la Cei, modificata poi nel 1990, prevede due ore settimanali alle materne e alle elementari, una alle medie ed alle superiori.

I dati del ministero, risalenti ormai al 2005, parlano di una media nazionale del 93% che sceglie di seguire l’ora di religione cattolica, i dati della Cei per l’anno 2006/2007 fanno una stima del 91,1%, così ripartiti:

- scuole dell’infanzia 91,1% (non adesioni 8,9%);
- primarie 94,1% (non adesioni 5,9%);
- secondarie 1° 94,6% (non IRC 5,4%);
- secondarie 2° 84,5% (non IRC 15,5%).

Questo è il programma previsto dall’Intesa del 2003, sottoscritto dall’allora ministro all’Istruzione Letizia Moratti per la scuola materna:

- Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore.

- Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane.

- Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell’amore testimoniato dalla Chiesa.


Donatella Poretti


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