Diario di bordo
Vanna Mottarelli. Le chiamano morti bianche, ma hanno i colori rosso del sangue e nero del lutto 
Ma la stampa ha le sue priorità...
27 Maggio 2009
 

Oggi, le prime pagine di quasi tutti i quotidiani nazionali di informazione, laici, cattolici, di qualsiasi orientamento politico (Corriere della Sera, La Repubblica, L’Unità, Avvenire, Il Manifesto, Il Giorno, Secolo d’Italia, Liberazione) hanno dedicato i propri titoli di apertura alla drammatica notizia della morte dei tre operai nella raffineria Saras dei Moratti in Sardegna. L’ennesima tragedia che riapre la piaga sanguinante delle morti sui luoghi di lavoro.

 

Per non dimenticare:

Corriere della Sera: «Nella cisterna hanno cercato di aiutarsi l’uno con l’altro, ma l’azoto li ha uccisi in 30 secondi. TRE OPERAI MORTI IN RAFFINERIA»

La Repubblica: «Asfissiati in una cisterna. Hanno cercato di salvarsi l’uno con l’altro. I compagni: finiti così per novecento euro al mese. TRE OPERAI MORTI IN RAFFINERIA»

L’Unità: «Vite Spezzate. Tre operai morti alla Saras. Asfissiati in una cisterna nella raffineria cagliaritana della famiglia Moratti».

Avvenire: «Sicurezza. Gravissimo incidente a Sarroch, nell’impianto “Saras” di proprietà della famiglia Moratti. Choc in Sardegna. Lavoro Tragico: ALTRE TRE VITTIME. Ennesima cisterna fatale per gli addetti alla manutenzione. Due di loro si sono sacrificati per aiutare colleghi in difficoltà»

Il Manifesto: «Tre operai morti per asfissia. Stavano pulendo un impianto di desolforazione alla Saras di Sarroch, presso Cagliari, una delle raffinerie più grandi d’Europa. Erano dipendenti di una ditta d’appalto che lavorava per lo stabilimento di proprietà dei fratelli Moratti. Un “incidente normale” in un paese dove la media dei caduti sul lavoro è di quattro persone al giorno. IL COSTO DEL LAVORO»

Il Giorno: «Tragedia su lavoro. Tre operai uccisi dai gas tossici alla Saras . STRAGE IN RAFFINERIA. Asfissiati nella cisterna che stavano pulendo. Un sopravvissuto: Sono crollati uno dopo l’altro nel tentativo di soccorrersi»

Secolo d’Italia: «MA DOV’È LA SICUREZZA? Tragedia alla Saras, tre morti. Fini: sul lavoro ancora categoria a rischio»

Liberazione: «SICURI DA MORIRE. Tre operai morti e uno intossicato nella raffineria Saras in Sardegna, di proprietà dei Moratti, impianti vantati come tecnologicamente avanzati. Ma per i lavoratori della ditta Comesa, appalto per la manutenzione, non c’è stato scampo. La deregulation del lavoro continua a mietere vittime mentre il governo vuole manomettere le norme di sicurezza per salvare i manager?»


Come in ogni realtà anche la stampa ha le sue eccezioni, che confermano la regola. Per par condicio riferiamo anche altri titoli di apertura.


IL GIORNALE: «Ci scrive Franceschini. CASO NOEMI QUELLO CHE DARIO NON DICE».


LIBERO: «Il teste anti – Silvio CHE BIDONATA. A Ballarò Belpietro mette in dubbio la credibilità dell’ex fidanzato di Noemi. Gino Flaminio: potrebbe essere un pregiudicato che ha bisogni di denaro. Ezio Mauro: io non ho pagato. Intanto a Napoli scatta il trappolone»


Vanna Mottarelli


P.S. Tellus Folio ha esercitato il diritto di cronaca ma non quello di critica. I titoli dei giornali sono stati estrapolati fedelmente dalla pagina 801 di Televideo.


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