Diario di bordo
In difesa del Cimitero paleocristiano ad Martyres di S. Ambrogio
20 Maggio 2009
 

L’arcivescovo ortodosso Evloghios I, metropolita di Milano e di Aquileia, firma la petizione dei Radicali per Sant’Ambrogio rivolta alle massime autorità italiane per evitare la distruzione del cimitero dei martiri cristiani e annuncia la firma sul ricorso al Tribunale civile per il blocco dei lavori del parcheggio interrato accanto alla basilica



L’Arcivescovo Ortodosso di Milano Evloghios I (foto), incontrato nella sua cella nella Chiesa di via S. Gregorio 5 da Lucio Bertè, portavoce dei Radicali per Sant’Ambrogio, ha aderito all’iniziativa in corso per salvare il cimitero ad Martyres dalla distruzione, annunciata a partire dai primi di giugno. L’Arcivescovo ha firmato la Petizione rivolta alle massime autorità italiane – a partire dal Presidente della Repubblica e dai Presidenti del Senato e della Camera – perché intervengano per tutelare un bene di grande significato spirituale per tutta la cristianità, ma anche di immenso valore storico e culturale per tutta l’umanità. La Petizione sostiene anche la Mozione urgente proposta dai radicali al Consiglio regionale della Lombardia e per la quale è stata chiesta la votazione nella seduta del 19 maggio.


La Petizione è stata presentata con il primo lotto di firme dei cittadini, tra i quali moltissimi sono i cattolici italiani e gli stranieri, cristiani di diversa osservanza, con provenienza da tutto il mondo, dall’Australia agli USA, dall’India all’Africa nera, dall’Europa occidentale alla Russia e al Sud America. La prima firma sarà proprio quella dell’Arcivescovo Evloghios. In occasione della presentazione, Lucio Bertè ha dichiarato:

«Sono stato affascinato dalla cortesia e dalla semplicità con cui sono stato accolto da Mons. Evloghios, e ammirato per la determinazione e l’entusiasmo con cui ha aderito alla nostra proposta, anche quella della destinazione d’uso del sito del cimitero paleocristiano come “Giardino della Memoria dei Martiri cristiani per la libertà religiosa”. Ha criticato il materialismo venale che sottende la decisione – per lui sacrilega – di sostituire il luogo delle sepolture dei martiri con un parcheggio. L’Arcivescovo si è detto pronto a firmare il ricorso al Tribunale civile di Milano perché blocchi i lavori sin dall’inizio, per tutelare un bene di grande valore spirituale da una irreparabile distruzione. Io ritengo che il ricorso sarà determinante per vincere questa durissima battaglia, e tuttavia mi auguro che tra oggi e domani il Consiglio regionale voti a favore della Mozione radicale per riscattare l’onore della politica italiana di fronte ad una platea internazionale che sempre di più assiste – anche in questo caso – alle prove evidenti della “peste italiana” denunciata dai radicali. Nel salutarmi, l’Arcivescovo ha voluto ricordare sorridendo la grande amicizia e stima che lo lega a Marco Pannella, da lui insignito in passato con una onorificenza».


Radicali per Sant’Ambrogio


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