Diario di bordo
Rosa nel Pugno: polizza assicurativa contro le molestie clericali  
E cresce intanto, a sinistra, in fastidio verso la politica clericale della Margherita
Emma Bonino
Emma Bonino 
30 Marzo 2006
 
Preoccupa, la deriva filo-clericale. Sempre più apertamente accade di raccogliere le “confessioni”, i mugugni e gli sfoghi non solo di “compagni della base” dei DS, di Rifondazione comunista, dei Comunisti italiani; ormai anche dirigenti non di secondo piano ammettono di osservare con perplessità, sconcerto e inquietudine la “politica” vaticana impressa da quella parte della Margherita controllata da Francesco Rutelli e Beppe Fioroni.
«C’è da credere», sostiene uno dei leader dei Comunisti italiani, «che questa deriva non sarà neppure pagante elettoralmente. A parte il rigetto di chi questa deriva non la condivide, tra un partito clericale di nuovo conio come la Margherita, e uno di collaudata politica filo-vaticana, come l’UDC di Casini e Giovanardi, non c’è dubbio che si finirà per scegliere l‘originale e non la sua imitazione».
Per dirla in breve, il timore che serpeggia – e che forse è qualcosa di più di un timore, certificato da sondaggi e rilevazioni “interne” – è che con questa “politica” più che conquistare voti moderati si finisca con il perderli, guadagnando al centro-destra anche delusi che vengono posti di fronte all’alternativa se scegliere la zuppa o il pan bagnato.
Peccato solo che ai timori non seguano concreti comportamenti politici conseguenti. Anzi. Se la Margherita candida la coppia Paola BinettiLuigi Bobba, che ogni giorno ne inventano una per picconare lo stato laico, i DS rispondono ton sur ton: ed ecco candidato non il professor Carlo Flamigni, ma il professor Ignazio Marino, che non nasconde la sua sintonia, sui temi etici, con il Vaticano. Per non dire del fatto che le liste del partito sono state accuratamente escluse a tutti quei parlamentari che nella passata legislatura si erano distinti nell’impegno della laicità e a favore delle iniziative liberali e radicali, a partire dal referendum contro la legge 40.
Ed è la conferma di come sia importante dare forza e fiducia alla Rosa nel Pugno: una vera e propria polizza assicurativa contro le molestie clericali. Più che mai d’attualità quel che scriveva sul Mondo Vittorio De Capraris: «V’è oggi nel nostro paese, e forse anche più diffusa di quel che di solito si creda o si mostra di credere, un’esigenza laica: l’esigenza di una voce che si differenzi nel concerto delle altre, delle molte altre che il laicismo avversario o ignorano fingono di accettare, riducendolo tuttavia ad una formula generica e vaga e insignificante…».
Chi ha avuto modo di assistere l’altra sera alla puntata di Ballarò (ci auguriamo molti: era compressa tra una puntata delle indagini del commissario Montalbano su Rai Uno; e “Carabinieri” su Canale 5), nell’ascoltare Emma Bonino “contro” Berlusconi, Rotondi e la poca “sponda” di Bertinotti, avrà benissimo compreso come quell’esigenza laica di cui De Capraris scriveva nel 1956 sia esigenza e necessità di oggi; più che mai di oggi.
 
Gualtiero Vecellio
(da Notizie radicali, 29 marzo 2006)

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