Beppe Costa: Su Goliarda Sapienza e altre verità editoriali e culturali
Beppe Costa
Beppe Costa 
03 Maggio 2009
 

Sono felice, come lo è Adele Cambria che finalmente il libro (ma anche gli altri libri) di Goliarda Sapienza vengano considerati anche dalla “cultura” italiana.

Nel 1987 pubblicai con l'aiuto economico di Marta Marzotto il romanzo (ideale seguito dell'Università di Rebibbia) Le certezze del dubbio (Pellicanolibri, appunto) e fu una operazione che intendeva, o meglio, pretendeva di fare tornare alla 'memoria' una scrittrice che non voleva più frequentare i salotti (non tanto quello di Martina che se non altro aiutava chiunque fosse in odore d'arte) bensì quelli frequentati dagli 'scriventi'.

Goliarda inserita (come me) nella monumentale letteratura di Carlo Muscetta (oddio chi era costui? direbbe Enzo Siciliano, altro genio), veniva isolata per la storia piuttosto lunga che però qui viene in parte scritta. Ma possibile, mi chiedo e vi chiedo che non si vada a fare una 'mediocre ricerca su Internet'?

Così (sempre con la Cambria, oggi arrabbiata più che mai), gli sforzi fatti da coloro che come me fanno 'i muratori dei libri' diventano vani: Cercammo di ottenere il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli (come avevamo ottenuto per Anna Maria Ortese - e qui la storia è ancora peggio, di recente il Corriere con un articolo disinformato attribuisce a Leonardo Sciascia l'avere ottenuto tale vitalizio per Anna, anziché a me medesimo e ad Adele). Ma Goliarda aveva rubato gioielli ed era finita (molto volentieri in carcere, a Rebibbia, da qui il libro riedito da Rizzoli).

Insomma: non basta la disinformazione inerente Arrabal, Vazquez Montalban (ho pubblicato il suo primo libro), Anna Maria Ortese e molti altri da me editi o riportati in vita. Si uccide un editore (me) che ha speso l'intera vita in sostegno ed aiuto degli scrittori. E mi spiace che non ci sia fra noi più Moravia (fra i pochi a sostenermi sempre, regalandomi anche la gioia di pubblicare un suo libro La tempesta) per far sì che gli 'scriventi' ieri come oggi si accorgessero un po' di più di ciò che sta dietro le quinte.

Conservo ancora in camera da letto lo scialle di Goliarda, Rai Tre in un vecchio filmato girato ad un anno dalla morte, ha censurato il mio intervento, considerandolo forte ed offensivo nei confronti della 'cultura'.

Per quanto riguarda la legge Bacchelli, basti guardare su wikipedia della Ortese (contribuii a farle firmare il contratto con Adelphi, che non mi ha mai ringraziato) oppure leggere le lettere originali che stanno sul mio blog: http://beppe-costa.blogspot.com

È così facile, ma, forse, anche io sono stato e sono ancora "scomodo".

 

Il mio saluto grato ai lettori che mi leggeranno su Tellusfolio

Beppe Costa


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