Oblò cubano
Massimo Campo. Lettera aperta a un filocastrista
29 Aprile 2009
 

Caro Leonardo Mesa ogni volta che leggo i tuoi scritti li trovo impermeabili.

Di per sé non vuole mica essere offensivo. Qualche volta sono stato anche scortese e me ne scuso. Ma l'impermeabilità dei tuoi testi è intellettuale. Sono privi di quella porosità morale che consente ad un individuo di sollecitare la mente ed il dialogo di altri esseri umani, liberi e autodeterminati.

 

I tuoi testi, così costruiti come blocchi di cemento, non lasciano spazio alla modifica, alla rielaborazione... in sostanza al confronto reale.

Io vedo nel tuo atteggiamento culturale lo stile classico dell'informatore di Stato. Tu non vuoi dialogare, vuoi DIRE.

Io, vedi, in realtà ho pudore nello scrivere di Cuba... lo faccio mosso dallo stupore nel leggere menzogne che parlano di una Cuba felice, moderna, in sviluppo, addirittura democratica. Scrivo ogni volta con una certa tristezza nel cuore perché ho molti amici che vivono quella meschina bugia.

 

Tu spesso, ed altri filocastristi (questa non dovrebbe essere una offesa), citate disposizioni dell'ONU, parlate del Vietnam, indicate documenti relativi al prossimo attacco USA alle coste cubane, enumerate gli straordinari successi del socialismo in Cuba... e così via.

Senza però mai parlare della democrazia, del diritto inalienabile di essere uomini liberi.

Avete venduto la vostra anima per una pentola a pressione? Ho troppa fiducia negli uomini per credere che questo sia vero e possibile.

 

Allora mi chiedo... come puoi Leonardo ostentare il tuo (lecito) filocastrismo dimenticando di citare gli intellettuali in galera, i poeti, i giornalisti che sono marginalizzati, i migliaia di balseros mangiati dagli squali, le politiche di punizione verso le famiglie di coloro che non rientrano a Cuba dopo un viaggio, l'impossibilità di viaggiare per chi non manifesta una ferrea disciplina politica e cosa non ultima la mancanza di democrazia?

E se non dimentichi questi argomenti... fai peggio: li banalizzi.

Tentando di convincerci che sono lo scotto da pagare per vivere nel paradiso socialista di Fidel Castro.

 

Io sono esausto di “combattere” su Tellus Folio relativamente a questi argomenti... e ti chiedo una risposta semplice e diretta che possa soddisfare la mia anima come la mia mente.

Perché vedi, pur immaginando un tuo vantaggio personale nel supportare la politica di un dittatore come Castro (perdona la malizia, apprezza la mancanza d'ipocrisia), io mi chiedo... non provi un briciolo di umana pietà per i tuoi compatrioti cubani che soffrono una delle ultime dittature comuniste del pianeta? E dico umana pietà.

 

Ti saluto cordialmente

 

Massimo Campo


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