Lo scaffale di Tellus
Silvia Comoglio: "Canti Onirici". Prefazione di Marco Furia
L
L'Arcolaio, Euro 11,00 
18 Aprile 2009
 

Di fronte a “Canti onirici”, non risulta agevole mantenere quell'atteggiamento di concentrata distanza propria del vaglio critico, poiché si è in presenza di un testo capace di coinvolgere il lettore in maniera assidua, tenace, non tanto sul piano dell'emozione esistenziale, quanto su quello di una acutissima sensibilità linguistica.

Siamo al cospetto di un'estrema attenzione nei confronti del linguaggio non fine a sé medesima, bensì in grado d'insinuarsi, di offrire elementi tali da porre in essere proficui percorsi evocativi, affascinanti itinerari che nello spunto idiomatico trovano ineffabile origine.

È un procedere, un fermarsi, un soffermarsi secondo cadenze Ìntime, profonde: la poetessa intende renderci partecipi dei suoi versi ricorrendo a una specifica persistenza poetica, quasi lo scritto imponesse un'adesione, un consenso, un esserci (…) (Dalla prefazione di Marco Furia).

 

 

 

APPENDICE

   

 

 

 

cos’è stato

l’obbediente - tempo

del mio tratto? l’abbaglio

sul bordo - della voce?

l’impenitente

silenzio nominato?

 

 

 

fiorire - enorme come luna.

pensare - che reggo questo colpo.

che sono - il basso ripartire,

l’inabissato - témpo - del tuo regno —

 

____________

 

 

ps

 

è piena d’ócchi

- sapessi - questa notte

Piéna – di ombra e pesciolini,

di ómbra  -e ácqua-  e pesciolini

                                                        

  

ONIRICO CANTO IV

 

 

vegliarvi  ¯

è farvi ancora un giorno

- nel nulla - sémpre

sempre amato

 

---

 

 

enórme - è questo

solo tempo - di álbero più alto ¯

quésto solo lungo - sórgere del fuoco

da órchi - e nómi - e córsi

condivisi

 

enórme

l’ángelo dell’alba,

la lite - dell’ombra che già disfa

máschere e terrazze, terre solo erette

nel lámpo di caduta

 

 

 

ONIRICO CANTO VI

 

 

hai stelle  - terríbili di terra, dove

sono spenti gli álberi dai piedi

cón-cavi nel tempo, dove  fende questa traccia

l’atto di partire …

 

 

: la riva - lacerata

da un’ampia quieta ombra

ócra - sulla soglia, sul velo

dell’úl-timo clamore: tu che guardi

compagini già viste, gesti

a nome breve: vallo di mondo che si aggiunge

come modo di tempo valicato ¯

 

______

 

 

da Canti Onirici, 2009

Raccolta poetica pubblicata nei tipi dell'Editrice L'arcolaio www.editricelarcolaio.it nella collana “Il laboratorio” diretta da Stefano Guglielmin. Per acquisti del libro: info@editricelarcolaio.it

 

 

 

NOTA BIOGRAFICA

Silvia Comoglio (Chivasso, 1969) vive a Verrua Savoia (TO) e lavora a Torino. Laureata in filosofia, si dedica alla pittura e allo studio e all'approfondimento della lingua e della cultura russa. Finalista per la sezione “Una poesia inedita" alla XXI e XXII edizione del Premio Lorenzo Montano e seconda classificata alla IV edizione del Concorso nazionale di poesia Umilio Gay patrocinato dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, ha pubblicato nel 2005 la raccolta Ervinca (LietoColle Editore), menzione d'onore alla XX edizione del Premio Lorenzo Montano. Sue poesie sono apparse nell'antologia II segreto delle fragole. Poetico diario 2004 (LietoColle Editore, 2003), sul giornale on-line Tellusfolio e nell'annuario Tellus 29 "Febbre d'amore" (LaboS Editrice, 2008).


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276