Testamento biologico. Discussione Senato. Appello alla ragionevolezza: evitiamo una legge ideologica
24 Marzo 2009
 

Non possiamo, e non vogliamo, obbligare nessuno alla ragione, ma evitiamo di trasformare il diritto alla vita in obbligo di vita alle condizioni e nelle modalità stabilite con un voto fatto a maggioranza.

Gli emendamenti premissivi all'articolo 1 del ddl Calabrò sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, proposti dalla delegazione radicale in Senato, erano occasione e opportunità oltre che un appello -per maggioranza, Governo e anche opposizione- alla riflessione e alla sospensione di questo dibattito e della piega ideologica che sta prendendo l'andamento del lavori.

Il testo non-emendato su cui il Senato si dovrà esprimere nega l'evidenza:

- trattamenti sanitari quali nutrizione e idratazione artificiali non vengono più considerati tali;

- il codice deontologico dei medici è stato svilito approvando norme che remano contro questa professione;

- la necessità di riportare l'attenzione sulla persona e sulla sua autodeterminazione si è infranta in poche manciate di voti e di minuti.

Stamane la Presidenza del Senato ha deciso di far votare l'incipit di alcuni emendamenti anche se non aveva un senso compiuto, e così ha fatto decadere altre centinaia di emendamenti: invece di entrare nel merito di emendamenti che erano a senso compiuto e pertinenti, ha fatto uso della tecnica per far passare cià che politicamente prevaleva nell'aula. Ora, l'accordo sul contingentamento dei tempi rischia di rendere muto il Parlamento.

 

Donatella Poretti e Marco Perduca

senatori Radicali – PD


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