Carlo Forin: Tempi da lupi mannari per la Costituzione italiana
12 Febbraio 2009
 

Sono tempi da lupi’, mi sono detto guardando le riprese dei tumulti parlamentari ‘in difesa della vita di Eluana’.

Il presidente Napolitano ha posto educatamente il veto, preavvisando che mancavano i motivi d’urgenza per modificare con un decreto del Governo una decisione definitiva della Giustizia. C’era bisogno anche della telefonata di preavviso, che fece con educazione?

 

Tutto l’ambiente mi ricorda l’inizio del 1925, che leggo nei libri di Storia, quando Mussolini decise per la chiusura definitiva del Parlamento della Repubblica, convinto che ormai tutti sapessero che lui era il mandante degli assassini di Matteotti.

La storia si ripete, ma mai esattamente uguale e quindi non è prevedibile esattamente. C’è il pericolo di smettere di gridare –al lupo al lupo– proprio nel momento in cui il lupo viene.

 

Leggo sul Corriere di ieri che il sociologo Jacques Ellul previde il corso degli avvenimenti degli ultimi decenni in La libertà è vigilata: l’uomo prigioniero di una gabbia virtuale di Armando Torno. Una sintesi giornalistica, immagino, non avendo letto Il sistema tecnico di questo sociologo.

Poteva prevedere al potere di una società occidentale il proprietario di tutti i mezzi di informazione? Poteva prevedere che i partiti politici si liquefacessero in frantumi in un sistema dove un capo d’azienda venisse eletto e rieletto al potere potendo dominare sulle coscienze fino a stabilire il tema di cui un Paese intero litigasse in reality?

Piccolo come Napoleone. Stratega come lui.

Capace di mettere la costituzione repubblicana sotto gli stivali come cerca di far lui?

Ci riuscirà?

E io grido: – Al lupo, al lupo!

 

Carlo Forin


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