Diario di bordo
Vittorio Bellavite / Enzo Marzo. Sul paragrafo 2278 del Catechismo 
Un comunicato di ieri di “Noi siamo Chiesa” e la lettera aperta da “Critica liberale” al Direttore del “Foglio”
11 Febbraio 2009
 

Eluana riposi in pace, senza

strumentalizzazioni sulla sua vicenda

(Comunicato del 10 febbraio 2009)

 

Avevamo chiesto silenzio e preghiera. Ora Eluana riposa in pace; si faccia silenzio e i credenti tutti si raccolgano in preghiera per Lei e implorino serenità, per quanto possibile, per i suoi genitori. Se la famiglia chiedesse i funerali religiosi non si assista allo scandalo intollerabile di vederli negati, come nel caso di Piergiorgio Welby.

I cattolici che si richiamano al Concilio e fanno riferimento a Noi Siamo Chiesa sono amareggiati per le strumentalizzazioni che si sono fatte e che si stanno facendo sul caso Englaro sia da parte del Governo, con le sue evidenti forzature anticostituzionali, sia da parte delle gerarchie della Chiesa, con le loro indebite e pesanti intromissioni nei confronti delle istituzioni della Repubblica.

Ora si discuterà della legge sul testamento biologico. Il nostro auspicio è che ci sia una discussione non affrettata e che non imponga, a colpi di maggioranza, norme che siano poi occasione di scontro nel paese per anni.

Tali sarebbero quelle che limitano la libertà di autodeterminazione del malato prevista dall'art. 32 della Costituzione o che affermino, contro le indicazioni della scienza medica, che l'alimentazione e l'idratazione forzata di soggetti in stato vegetativo permanente non costituiscono accanimento terapeutico (in contraddizione anche con il paragrafo 2278 dello stesso Catechismo della Chiesa cattolica).

 

Perché continuare in una contrapposizione tra l'identità “cattolica” che, da sola e sempre, difenderebbe la vita e quella “laica” che spregiudicatamente sarebbe disposta a facili cedimenti etici? I credenti, senza erigersi a maestri, potrebbero offrire a tutti la ricchezza della loro vita spirituale e della loro sensibilità morale per dialogare sui problemi della vita e della morte come si pongono ora e per cercare insieme le risposte delle istituzioni a problemi nuovi e complessi che la scienza pone oggi all'inizio del terzo millennio.

 

Vittorio Bellavite

portavoce di Noi Siamo Chiesa

www.noisiamochiesa.org

 

 

 

Lettera aperta al Direttore del Foglio

 

Caro Ferrara, mi congratulo con lei. Assieme a molti improvvisati ayatollat cattolici ha preso la guida di un movimento violento e assai triviale contro il Catechismo ufficiale della Chiesa. Quello firmato da tale cardinale Ratzinger. Si rilegga il paragrafo 2278.* A noi laici questa disobbedienza degli atei devoti (o come li chiama lei “atei imprudenti” - mai nome più appropriato!) alla Dottrina delle gerarchie fa ben sperare. A quando lo scisma?

 

Enzo Marzo (Critica liberale)

 

 

* Catechismo, 2278: «L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'“accanimento terapeutico”. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente».


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