Diario di bordo
Residenze Sanitarie Assistenziali. Confermata la fattibilitą dei rimborsi!! 
Il Comune di Firenze 'perde a tavolino' il ricorso davanti al Consiglio di Stato
08 Febbraio 2009
 

Firenze, 5 Febbraio 2009 – Il Comune di Firenze, dopo aver proposto appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Toscana che lo ha condannato nella vicenda delle rette per il ricovero degli anziani in Rsa (residenze sanitarie assistenziali) -chiedendo che l'applicazione della sentenza del TAR Toscana venisse immediatamente sospesa- ha fatto dietrofront, ritirando questa “assurda” richiesta.

Dal 2001 il Comune di Firenze applica un calcolo illegittimo alle rette per il ricovero degli anziani in Rsa e lo scorso novembre il Tar Toscana ha confermato l'illegalità di questo comportamento, condannandolo e ordinandogli di computare queste rette solo considerando i redditi degli assistiti e non anche quelli dei parenti. Il Comune ha proposto appello al Consiglio di Stato, chiedendo che la sospensione della sentenza, spinto dal timore di ricevere richieste di rimborsi per quanto indebitamente pagato sino ad oggi, circa 28.000.000 di euro. La richiesta del Comune al Consiglio di Stato era una sospensione “esemplare” per scoraggiare i cittadini a non usare la pronuncia del Tar per chiedere i dovuti rimborsi.

L'Amministrazione di Palazzo Vecchio ha chiesto dunque al Consiglio di Stato la proroga della propria illegalità. Illegalità volontariamente iniziata nel 2000 e protratta sinora, e preferita alla corretta applicazione della legge.

Quella che il Comune chiama oggi “nuova emergenza” per fronteggiare la quale è impreparato, costituisce una precisa -ed illegale- scelta politica. In otto anni avrebbe potuto e dovuto adeguare i propri regolamenti alla disciplina vigente, cosa che non ha fatto. All'udienza, che si è tenuta il 3 febbraio scorso, il Comune -ben consapevole della debolezza delle proprie motivazioni– ha ritirato la sua richiesta, preferendo “strategicamente” la ritirata invece di un sicuro provvedimento sfavorevole del Consiglio di Stato.

Possiamo quindi dire che i cittadini hanno “vinto a tavolino” per “abbandono del campo” da parte del Comune.

La battaglia Rsa intanto continua, e il prossimo 18 febbraio il Tar Toscana sarà chiamato a pronunciarsi sulla legittimità o meno della nuova legge regionale Toscana (n. 66 del 2008), che impone -contrariamente a quanto prevede la legge nazionale- il computo dei redditi dei parenti nel calcolo delle rette: un nuovo tentativo, illegittimo e incostituzionale, di arricchire le casse dei Comuni con i soldi dei cittadini.

 

ADUC

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