One Shot
12. Silvia Monti domanda a Valentino Ronchi
04 Febbraio 2009
 

Valentino Ronchi è un amico. (L’ho persino scelto come editore.) Ed è un bravo autore che ha un'idea chiara, pulita, della poesia. Sicuramente la domanda che gli ho proposto gliela devono già aver fatta almeno altre due o tre persone… Il punto è che vale davvero la pena di sentire la risposta.

 

 

Perché la scelta di un'edizione “print on demand” per il tuo primo libro quando, sicuramente, avresti trovato una casa editrice disposta a pubblicare i tuoi versi?

 

È nato tutto come una provocazione, poi è diventato molto molto di più. Print on demand, stampa su richiesta. Il libro esiste, è inserito in un importante sistema distributivo (Messaggerie), ma viene stampato soltanto ad ogni singola richiesta. Non vengono cioè tirate le 500-1.000 copie, delle quali normalmente il buon poeta si sobbarca spese di stampa, spese di distribuzione e introiti dell’editore. Insomma non è che qui sia il bene e là il male: rispetto il lavoro e l’offerta che fanno altri editori. Soltanto che lo vedo particolarmente adatto per la poesia contemporanea, invendibile per eccellenza, spauracchio di ogni libraio che quando riceve i libri già pensa alla futura resa… Così, in questo modo, e sempre per Lampi di stampa, primo editore italiano di print on demand, ho fatto il mio libro nel 2006, l’ho rifatto nel 2008, e ho persino dato vita ad un’intera collana, sulla quale l’editore ha avuto la buona idea di scommettere investendo risorse. Collana nella quale non è facile entrare: oltre le qualità richieste al testo, bisogna far propria l’idea che le librerie possano fare a meno del tuo libro da esporre nel frequentatissimo scaffale poesia…

 

 

 

(Sala di lettura)

 

 

D’abord, l’ennui se laisse volontiers attirer

par l’écart qui est entre le personnage et

la personne: le moi sociable voit tristement

le vide entre son apparence mondaine

et sa réalité profonde, et il prend conscience

alors de sa solitude. La sala di lettura è quasi

piena. Mi piacciono i professori in giacca

chiara sfiniti dalle letture, piegati sui fogli

e le ragazze che devono trovare la posizione

fra il seno nella camicia e il testo davanti

sul tavolo, e hanno un buon profumo,

come fossero venute lì anche ma non solo

per farsi portar via, magari da un ragazzo

alto e pensoso che legge Merleau-Ponty

e che glielo decanti, prima del resto. Ecco

che cosa si cerca, di adeguare le nostre

braccia magre alla forza delle idee.

 

Da Canzoni di bella vita, Lampi di stampa 2008

 

 

 

Valentino Ronchi, nato a Milano nel 1976, vive a Melzo. Collabora con case editrici e commercia in libri rari del Novecento. Ha pubblicato Canzoni di bella vita (Lampi di stampa 2006 e 2008, “Premio Baghetta”, finalista al “Premio Sandro Penna”, “Beppe Manfredi Opera prima” e “Camaiore Opera Prima”, attualmente finalista al “Premio Il Ceppo” di Pistoia). Ha vinto alcuni fra i maggiori premi italiani per poesia inedita, fra i quali si ricordano l’“Aldo Spallicci” nel 2003, il “Montale” nel 2004, il “Castelfiorentino” nel 2005, il “Giuseppe Tirinnanzi” nel 2008. Dirige la collana di poesia Festival per l’editore Lampi di Stampa.

www.fiestalibri.it

 

s.


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276