Oblò cubano
“Granma”. Cuba reclama la restituzione della zona illegalmente occupata dagli USA 
Il richiamo di Ricardo Alarcón e di Felipe Pérez Roque
23 Gennaio 2009
 

L'Avana, 22 Gennaio 2009 (PL) - Il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, ha considerato insufficiente l’annuncio della chiusura del carcere statunitense di Guantánamo ed ha reclamato la restituzione a Cuba di tutto il territorio illegalmente occupato.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular ha definito “un buon segnale” questa chiusura nello spazio di un anno decretata dal nuovo presidente degli USA, Barack Obama, ma ha sottolineato che non è sufficiente per Cuba ed ha invitato il governo degli USA ad andarsene dal territorio che occupa a Guantánamao, a togliere i prigionieri, raccogliere le proprie cose e andarsene.

In una riunione con la direzione del Senato del Messico, Alarcón ha spiegato che per il Pentagono manca di senso mantenere in suo potere una zona il cui unico fine attuale è usarla come prigione. Inoltre ha ammesso che Obama sta cercando di mantenere le promesse elettorali e che ha generato aspettative in tutto il mondo. Obama ha appena firmato degli ordini esecutivi per chiudere il campo dei prigionieri di Guantánamo, territorio a sudest di Cuba, occupato contro la volontà del popolo e del governo dell’Isola.

Vari organismi internazionali hanno denunciato che in questo carcere si violano costantemente i diritti dei prigionieri e tra questi il diritto ad un processo giusto e alla difesa.

Il ministro degli esteri di Cuba, Felipe Pérez Roque, ha reclamato a sua volta dal Nicaragua, la restituzione a Cuba del territorio che gli Stati Uniti occupano illegalmente da decenni (Traduzione Granma Int.).

 

(da Granma International digital, 22 gennaio 2009)


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