Diario di bordo
Valter Vecellio. Un paese senza
22 Gennaio 2009
 

Sarebbe stata necessaria la diretta televisiva: un pugno di parlamentari, i radicali, Furio Colombo, e poi?, che per ore, tutta la giornata, hanno cercato invano di instillare elementi di ragionevolezza e di buon senso; dall’altra una maggioranza priva di dubbio, rafforzata dal corpaccione di una opposizione che sarà bene chiamare semplicemente “minoranza” non prestava alcun ascolto alle ragionevolissime obiezioni circa un trattato con la Libia di Gheddafi che costituisce una delle pagine più infami e infamanti del governo di Berlusconi. Naturalmente solo chi ha ascoltato Radio Radicale o si è sintonizzato sul canale satellitare della Camera dei Deputati ha potuto conoscere le ragioni di chi si oppone a questo trattato, e quelle di chi invece è a favore.

 

Contemporaneamente con un colpo di mano i presidenti di Camera e Senato organizzavano la rimozione del presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Riccardo Villari; ora le prossime mosse: costituzione della nuova commissione, elezione di Sergio Zavoli al posto di Villari; e ufficializzazione degli accordi spartitori già stipulati per quel che riguarda le nomine RAI. Un qualcosa che grida vendetta, sotto il profilo del diritto e della legalità.

 

Come grida vendetta quello che sta accadendo ed è accaduto a proposito della vicenda Englaro. Il ministro Sacconi, da vero zuavo pontificio è stato ed è protagonista di gravissime intimidazioni e interferenze. Il paese è stato truffato con la vicenda Alitalia, e per quanto riguarda la Social Card ci sarebbe da ridere se non fosse una cosa tutta da piangere. Andiamo avanti?

 

Il paese attraversa una crisi economica i cui frutti saranno, a breve, centinaia di migliaia di disoccupati e di imprese fallite; il presidente del Consiglio dice che le cose non vanno poi così male e la sua ricetta è “Avere fiducia”. Da parte sua il Partito Democratico, al cui interno tutti sono contro tutti, sembrano avere un punto di unità: l’avversione ai radicali, la chiusura a ogni politica liberale, libertaria, radicale. Hanno perfino avuto paura di contarsi sulla posizione da assumere sul Testamento biologico e il fine vita; hanno avuto paura di dare pubblicità al dibattito che si è sviluppato con e tra i parlamentari del PD… Hanno coniato un nuovo termine: la posizione “prevalente”. È con questi sofismi di basso conio che vogliono aggregare, coinvolgere, entusiasmare, sognare di vincere? Comincia davvero ad essere consistente il “libro bianco” degli sfregi, degli insulti, delle discriminazioni odiose da parte del PD nei confronti dei radicali e di Marco Pannella in particolare. Giampaolo Pansa, recentemente, sul Riformista ha scritto di “morto che trascina il vivo”. Immagine suggestiva. Però l’immagine va capovolta: è il vivo che ogni giorno di più, si aggrappa al morto. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 

Valter Vecellio

(da Notizie radicali, 22 gennaio 2009)

 

 


Qui il video “Ostruzionismo e manifestazione
dei Radicali contro il Trattato Italia-Libia”


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