Itaca
Bevilacqua e Osti. Via Paravicini 16 (I)
18 Gennaio 2009
 

Cercare nel viaggio gli altri: così Itaca, dopo la pausa estiva, cambia veste con una nuova serie di poesie, cercando non solo i luoghi ma con essi lo sguardo, le persone; come cercandosi in uno specchio, forse come Ulisse in quello, più vasto, del mare: scendere in se stessi sempre più in profondità fino a ritrovare gli altri… Buona lettura.




Via Paravicini 16

 

 

Al vetro stretto al nostro silenzio

per quell’attimo era come vederli

corpi prosciugati che cambiano al respiro

di una stagione, capelli bianchi ispidi

tranciati da forbici in mani anonime,

sembravano fotogrammi rallentati

esseri prima di scomparire, l’anticamera

di qualcosa, le loro voci appassite nel sole

ricordi come in burrasche di oceani

infiniti, impossibili da riordinare

la signora che ci è venuta incontro

non chiudeva mai gli occhi di lacrime

quasi fossili, appiccicate alla cornea.

Massimo Bevilacqua



«Sono qui presente e assente in questa luce».

(Mario Luzi)


In questo tempo dannato, forzato tra un cielo e una mente di nuvole, ho pensato frettolosamente alla casa di riposo, all’anticamera fra due porte di vetro scuro. Mi sono ritrovato a ridere… La nonna che s’avvicina e tende l’orecchio, scavalca me e la pretesa di capire; scavalla la sua storia in brevi parole che sciolgono la trama di colonna e terrazza…

Sull’arco strozzato di calcestruzzo ho passato la mano, e non l’ho più riconosciuta.

Francesco Osti

 

 

Materiali per la manutenzione.Maurice Ravel, brano “Une barque sul l'ocean”. Giovanni Allevi, album Joy. –Milo De Angelis, Tema dell'addio, Mondadori.


(1. – segue)


(da 'l Gazetin, ottobre 2007)

 

 


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