Diario di bordo
Stagione invernale. Pesenze in calo  
L'Ucts/SO: nonostante l’abbondanza di neve, parzialmente deluse le aspettative degli operatori
09 Marzo 2006
 

Partenza ottima per la stagione invernale nelle stazioni sciistiche della provincia di Sondrio, tutto esaurito dopo Natale fino all’Epifania, ma richieste meno omogenee e costanti per il prosieguo della stagione. È quanto risulta da un’indagine condotta dall’Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi tra gli albergatori associati della provincia di Sondrio.

L’abbondanza di neve naturale e l’arrivo di numerosi turisti a dicembre aveva fatto pensare a un inverno in progressiva crescita. Risultati positivi in questo senso si sono registrati in Valle Spluga dove l’abbondanza di neve è risultata un fattore decisivo. La sensazione degli operatori è quella di una crescita delle presenze.

Tuttavia in alcuni casi, come quello di Livigno, i pernottamenti hanno evidenziato un lieve calo nel mese di gennaio. A livello di impianti le prime cifre parlano di -10%, mentre per gli alberghi la flessione sarebbe rimasta contenuta al – 4%.

Una contrazione attribuibile a diversi fattori. Innanzitutto, l’abbondanza di neve su tutto l’arco alpino non ha favorito il Piccolo Tibet, che è invece meta privilegiata quando le precipitazioni scarseggiano altrove. Inoltre, per la zona di Livigno e dell’Alta Valle ha inciso l’incertezza relativa allo skipass. L’accordo è stato trovato troppo tardi, determinando nei tour operator difficoltà nel proporre la località. Non c’è preoccupazione, ma si pensa al futuro per lavorare nel modo migliore possibile.

Quest’anno Santa Caterina ha avuto la novità dell’apertura degli impianti della Valle dell’Alpe. Purtroppo, se ne è parlato poco perché l’inaugurazione del nuovo tracciato, inizialmente attesa per fine dicembre, è avvenuta con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia. Comunque, i commenti positivi da parte dei turisti non si sono fatti attendere e tra gli addetti ai lavori c’è la certezza che questa iniziativa porterà i suoi frutti.

Anche a Bormio inverno sottotono e una situazione non omogenea, con alcuni alberghi in difficoltà e altri che riescono a lavorare discretamente, agevolati dalla vicinanza agli impianti e dal fatto che i singoli albergatori si sono dati da fare per prendere contatti.

In Alta Valle, dunque, risultati al di sotto delle aspettative in termini di presenze. Tuttavia, già a partire da febbraio le richieste hanno ripreso vigore e anche per aprile ci sono buone prospettive.

La Valmalenco deve fare i conti con il mordi e fuggi: gli impianti continuano a lavorare bene, ma si registra la difficoltà a vendere le settimane bianche, soprattutto agli italiani. L’abbinamento con gli eventi sportivi risulta perciò importante, perché aiuta a risollevare le presenze nei periodi di calo.

Tra alti e bassi tutto sommato Aprica è riuscita a mantenere le presenze. A gennaio si è verificato un leggero calo rispetto all’anno passato, ma a febbraio si è avuta di nuovo una ripresa e sono iniziate le prime richieste per il periodo di Pasqua.

Lavoro a pieno ritmo per gli impianti della Val Gerola, tuttavia anche in questo caso si tratta di un turismo toccata e fuga. Un fattore condizionante è sicuramente la distanza di Gerola Alta dagli impianti. È andata meglio nelle strutture più vicine alle piste.

Per Teglio la mancata messa in funzione degli impianti di Prato Valentino ha significato dire addio ai fine settimana della stagione invernale. Una situazione che dovrebbe trovare una soluzione almeno in vista del prossimo inverno. Comune, enti, operatori e società impianti si sono riuniti per trovare un accordo.

La domanda turistica diventa sempre più esigente. La risposta è dunque da cercare non solo nel potenziamento degli impianti, ma in una nuova cultura dell’accoglienza in grado di proporre un’offerta sempre più diversificata. Intanto, buone sono le prospettive per la Pasqua: gli alberghi stanno ricevendo numerose richieste e il calendario di quest’anno tende a dilatare le presenze e ad allungare la stagione invernale.



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