Diario di bordo
PD Sondrio. Non basta una firma a coprire il silenzio assordante sulla vicenda appalti 
È con il rigore del lavoro quotidiano e nella scelta dei collaboratori che si garantiscono trasparenza e moralità nella cosa pubblica
27 Dicembre 2008
 

La firma dell’accordo tra Amministrazione provinciale e Guardia di Finanza evidenzia la necessità politica-istituzionale da parte di Provera di correre ai ripari per fare emergere nell’opinione pubblica una visone diversa da quella emersa su alcuni appalti locali.

Una rincorsa per tranquillizzare l’opinione pubblica sulla garanzia di trasparenza e moralità nella gestione degli appalti pubblici dell’amministrazione provinciale.

Un tentativo, forse, di mettere a sopire i riflessi giudiziari d’inchieste che in provincia di Sondrio stanno coinvolgendo o sfiorano noti esponenti politici del centrodestra, della Lega, funzionari pubblici e anche consulenti dell’Amministrazione provinciale.

Noi apprezziamo lo sforzo della collaborazione istituzionale tra Amministrazione provinciale e Guardia di Finanza, perché le amministrazioni pubbliche devono garantire la massima trasparenza e collaborazione per evitare che persone disoneste possano utilizzare i propri ruoli politici, istituzionali o dirigenziali per delinquere.

Per evitare demagogie e strumentalizzazioni diciamo che questo tema riguarda trasversalmente tutti ed è un problema serio delle istituzioni e della politica.

Di fronte a questa fase di “moralizzazione” di fine legislatura ci sorgono spontanea alcune domande:

1. Ma gli uffici interni e i dirigenti dell’Amministrazione provinciale non dovrebbero già vigilare sulla garanzia di trasparenza e correttezza degli atti amministrativi?

2. Perché dopo che i maggiori appalti dell’amministrazione provinciale di Sondrio sono già stati aggiudicati?

3. Perché ci si erge ora a paladini garanti degli appalti pubblici locali con un accordo istituzionale dai riflessi mediatici?

4. Cosa si è fatto nel lavoro quotidiano che rischia di andare in controtendenza rispetto anche al significato politico-morale di questo accordo?

A noi risulta che Provera abbia attribuito una consulenza per la viabilità provinciale ad un soggetto esterno all’amministrazione pubblica.

Da notizie di stampa, accessibili via internet, e quindi anche al Presidente Provera risulta che al suo consulente, in precedenza anche consulente della direzione generale ANAS, il 15 luglio 2003, è stato notificato un ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di turbativa d’asta aggravata e che successivamente ha patteggiato la pena.

L’ANAS, dopo diverse interrogazioni parlamentari, gli ha revocato l’incarico di consulente, in provincia invece lo si è utilizzato come consulente per giungere all’appalto più importante, quello della SS 38.

Noi, come richiesto con una interpellanza del 2 marzo 2006, dal Consigliere provinciale Castellanelli, ci saremo aspettati in nome della maggiore trasparenza e legalità, che giustamente stanno alla base dell’accordo sottoscritto con la guardia di Finanza, che l’Amministrazione provinciale non instaurasse quel rapporto di collaborazione e che lo revocasse anziché prorogarglielo.

Inoltre ci saremo aspettati la sospensione o la revoca dell’incarico di un altro consulente dell’Amministrazione provinciale che è stato sottoposto agli arresti domiciliari per appalti che hanno riguardato amministrazioni locali.

Non è solo con le firme di accordi istituzionali che si garantisce all’opinione pubblica il senso di trasparenza e moralità ma, anche, prendendo le distanze come amministratori pubblici dal malcostume, come non basta una firma a coprire il silenzio assordante sulla vicenda giudiziaria negli appalti provinciali.

 

Angelo Costanzo

Segretario provinciale PD Sondrio


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