Oblň cubano
Yoani Sánchez. Galletta
18 Dicembre 2008
 

Dal blog Generación Y

17 dicembre 2008

 

 

Gallita

Curioso fin de año en el que las sorpresas se acumulan, los árboles de Navidad regresan y los sexólogos comienzan a usar el lenguaje de los machistas. Mariela Castro me ha llamado gallita y, en su lenguaje de especialista en género y sexualidad, la palabra toma connotaciones homofóbicas. Quizás porque yo soy una desconocedora de los términos de su especialidad, no logro entender qué quiso decirme al endilgarme un rol masculino dentro de un sustantivo femenino, que en eso de la gramática sí que puedo alardear de saber algo. ¿Creerá ella que hago labores de hombre porque exijo derechos y reclamo el respeto a las preferencias políticas? No veo las plumas en mi cola, pero si para ser una muy delicada gallina debo aceptar que un grupo de septuagenarios –todos hombres– decidan cada aspecto de mi vida, entonces me inclino al travestismo y hago quiquiriquí como el gallo con más hormonas del corral.

Reinaldo se ríe desde su delantal de florecitas y me confirma que sí, que soy una gallita de espuelas afiladas. Concuerdo con la prestigiosa especialista en que soy “insignificante”, una anónima pollona que ha logrado con su pío pío incomodar a los finos gallos de pelea. Esos que están tan poco entrenados en el debate que a la mínima discrepancia saltan soltando plumas, hiriendo a todos lados. Se incomodan y terminan por sacar la lengua y –allá atrás– les vemos las feas entrañas de la intolerancia, que tanto hacen hoy en día por disimular.

 

Yoani Sánchez

 

 

Galletta

È un curioso fine anno in cui le sorprese si accumulano, gli alberi di Natale ritornano e i sessuologi cominciano a usare il linguaggio dei maschilisti. Mariela Castro mi ha chiamato galletta e, nel suo linguaggio da specialista di costume e sessualità, la parola assume connotazioni omofobe. Forse perché sono una che ignora la terminologia della sua specialità, non riesco a comprendere che cosa ha voluto dire affibbiandomi un ruolo mascolino in un sostantivo femminile, visto che nel campo della grammatica posso davvero vantarmi di sapere qualcosa. Crederà forse che svolgo un lavoro da uomo perché esigo diritti e reclamo il rispetto delle scelte politiche? Non vedo piume nella mia coda, però se per essere una delicatissima gallina devo accettare che un gruppo di settantenni –tutti uomini– decidano ogni aspetto della mia vita, allora propendo per il travestitismo e faccio chicchirichì come il gallo più maschio del pollaio.

Reinaldo ride mentre indossa il suo grembiule a fiori e mi conferma che è vero, sono proprio una galletta con gli speroni affilati. Concordo con la prestigiosa specialista sul fatto che sono “insignificante”, un’anonima pollastra che è riuscita con il suo pio pio a dare fastidio ai più raffinati galli da combattimento. Loro sono così poco allenati al dibattito che alla minima discrepanza saltano e liberano piume, colpendo da tutte le parti. Si infastidiscono, finiscono per tirar fuori la lingua e ci permettono di vedere le brutte viscere dell’intolleranza, che oggigiorno cercano in ogni modo di nascondere.

 

Traduzione di Gordiano Lupi



Nota del traduttore: Per chi non conosce bene lo spagnolo è necessario un breve riassunto di ciò che ha scritto Mariela Castro sul sito indicato.

La figlia del presidente cubano afferma che si è trovata molto bene durante il congresso “Erotica” e che tutte le domande sono state di suo gradimento. A un certo punto, però, una ragazza giovane le ha rivolto una domanda che non aveva niente a che vedere con il tema del dibattito. Mariela sostiene di non aver riconosciuto quella ragazza, pare che le avrebbero detto il suo nome soltanto dopo, aggiungendo che è nota come attivista di un blog finanziato dall’estero. Mariela dice che la ragazza non l’ha messa in crisi, perché lei accetta sempre il dibattito, ma in questo caso si trattava di una persona ignorante in materia. La sessuologa si contraddice subito dopo, perché fa capire di conoscere Yoani quando fa riferimento a un vecchio scritto dove la blogger rispondeva alle accuse di Fidel Castro passando la palla al marito, visto che si trattava di cose da uomini. Mi chiedo dove sta la verità. Mariela conosce Yoani e per questo non ha risposto alla provocazione, oppure ha zittito una ragazzina incompetente? I sistemi castristi sono sempre gli stessi, anche se Mariela delude non poco perché recentemente ha fatto e detto cose piuttosto buone. La sessuologa accusa Yoani di essere pagata da qualcuno e di lavorare per sabotare gli sforzi rivoluzionari. Non può mancare la ridicola considerazione di Yoani come strumento nelle mani degli statunitensi. Mariela definisce la blogger come una galletta, una ragazzina insignificante che assicura il suo stipendio scrivendo menzogne sulla Rivoluzione Cubana. Lascio ai lettori stabilire dove sta la verità.


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