Diario di bordo
Ue/ Clima-Energia: solare e idrogeno la risposta alla crisi mondiale 
Jeremy Rifkin, l’Università dell’Idrogeno e il Movimento Federalista Europeo scrivono a Napolitano, Berlusconi, Sarkozy, Barroso e Poettering
11 Dicembre 2008
 

L’Italia deve favorire il varo del pacchetto clima-energia che sarà in discussione da oggi nel Consiglio Europeo e si deve impegnare per l’attribuzione all’Unione Europea di adeguate risorse proprie e alla Commissione di reali poteri di governo nei settori dell’energia e dell’ambiente, per l’attuazione delle misure che verranno adottate e per lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica su scala europea. Sono questi i punti forti della lettera aperta inviata questa mattina dal Presidente della Foundation on Economic Trends Jeremy Rifkin, dal Presidente dell’Università dell’Idrogeno Nicola Conenna e dal Movimento Federalista Europeo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, al Presidente del Senato Renato Schifani, al Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini e per conoscenza al Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Nicolas Sarkozy, al Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso ed al Presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Poettering.

«Si tratta» è scritto nella lettera «di misure che, pur non essendo sufficienti a risolvere i problemi presenti su scala planetaria, vanno nella giusta direzione. Noi, firmatari di questa lettera, siamo fermamente convinti che la risposta fondamentale da dare alla crisi mondiale sia una forte accelerazione nel passaggio da un’economia basata essenzialmente sui combustibili di provenienza fossile come fonte energetica primaria, ad una nuova economia basata prevalentemente sul ricorso alla radiazione solare come energia primaria e all’idrogeno come accumulatore/vettore di tale energia. Questo, sia per quanto attiene il settore dei trasporti, sia per gli edifici e la rete elettrica in generale, da riorganizzare secondo un nuovo schema decentrato, mutuato dal modello di Internet. Noi pensiamo che un forte investimento di risorse economiche in questa direzione non comporti un danno ed un sacrificio insostenibile in un periodo di crisi, bensì un investimento essenziale per rilanciare l’economia e l’occupazione messe a rischio dalla crisi in atto».

La lettera si chiude sulle prossime scadenze internazionali dell’Unione Europea sull’ambiente. «È fondamentale poi», scrivono Rifkin, l’H2U e il Movimento Federalista Europeo, «che Unione Europea e Stati Uniti d’America si ritrovino affiancati in questo intento in occasione della Conferenza di Copenaghen 2009. Ed è evidente come il varo del pacchetto europeo clima-energia del prossimo dicembre costituisca un importantissimo passo in tale direzione».

 

Per aderire alla lettera aperta

è necessario inviarei propri dati a:

climaenergia@unihydrogen.eu

Le firme raccolte saranno consegnate al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio ed ai Presidenti delle Camere.

 

 

 

Il testo della lettera

 

Al Presidente della Repubblica Italiana

Giorgio Napolitano

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Silvio Berlusconi

Al Presidente del Senato della Repubblica

Renato Schifani

Al Presidente della Camera dei Deputati

Gianfranco Fini


Per conoscenza

Al Presidente del Consiglio dell’U.E.

Nicolas Sarkozy

Al Presidente della Commissione Europea

Josè Manuel Barroso

Al Presidente del Parlamento Europeo

Hans-Gert Poettering

 

Onorevoli Presidenti,

 

il mondo attraversa attualmente un periodo di grave crisi caratterizzata da tre componenti: una crisi finanziaria ed economica che potrebbe innescare una pesante e duratura recessione mondiale; una crisi energetica legata alle forti variazioni del prezzo del petrolio (oscillazioni di oltre il 50% in pochi mesi) e alle limitate disponibilità delle risorse energetiche fossili; una crisi climatica legata al riscaldamento del pianeta e all’aumento della frequenza dei fenomeni meteorologici estremi.

 

Le tre crisi si intrecciano e si alimentano vicendevolmente. Il mondo attuale è fortemente interdipendente e ogni variazione ha effetto a livello globale a velocità mai conosciute nelle crisi verificatesi precedentemente. È inevitabile che soluzioni e risposte debbano essere organizzate a livello sopranazionale.

 

Noi, firmatari di questa lettera, siamo fermamente convinti che la risposta fondamentale da dare alla crisi mondiale sia una forte accelerazione nel passaggio da un’economia basata essenzialmente sui combustibili di provenienza fossile come fonte energetica primaria, ad una nuova economia basata prevalentemente sul ricorso alla radiazione solare come energia primaria e all’idrogeno come accumulatore/vettore di tale energia. Questo, sia per quanto attiene il settore dei trasporti, sia per gli edifici e la rete elettrica in generale, da riorganizzare secondo un nuovo schema decentrato, mutuato dal modello di Internet.

 

Noi pensiamo che un forte investimento di risorse economiche in questa direzione non comporti un danno ed un sacrificio insostenibile in un periodo di crisi, bensì un investimento essenziale per rilanciare l’economia e l’occupazione messe a rischio dalla crisi in atto.

 

Sarà nostra cura produrre un rapporto dettagliato a dimostrazione di questa nostra tesi. Sarà nostra cura proporre una strategia di transizione realistica per passare dall’attuale modello energetico–economico alla nuova Terza Rivoluzione Industriale.

 

Ma, intanto, l’agenda politica impone delle scadenze ravvicinate, prima fra tutte il varo del cosiddetto pacchetto clima-energia a livello europeo previsto per l’11 e 12 dicembre prossimi.

 

Onorevoli Presidenti,

noi chiediamo che l’Italia faccia il possibile, in tale occasione, per favorire il varo di tale pacchetto clima-energia. Si tratta, a nostro avviso, di misure che, pur non essendo sufficienti a risolvere i problemi presenti su scala planetaria, vanno nella giusta direzione.

Chiediamo, inoltre, che l’Italia s’impegni per l’attribuzione all’Unione Europea di adeguate risorse proprie e alla Commissione di reali poteri di governo nei settori dell’energia e dell’ambiente, per l’attuazione delle misure che verranno adottate e per lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica in detti settori su scala europea.

 

Fra un anno si riunirà a Copenhagen l’annuale riunione COP (Conference of the Parties – COP 15, United Nations Climate Change Conference, 30 Novembre - 11 Dicembre 2009). Sarà questa una occasione storica, forse irripetibile, per salvare letteralmente il Pianeta dal riscaldamento globale.

 

L’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America porta una novità importantissima sulla scena mondiale. Per la prima volta dal varo del Protocollo di Kyoto (COP n.3 del 1997) la politica degli Stati Uniti d’America potrebbe essere favorevole al varo di misure impegnative per la salvaguardia del clima del Pianeta, con una sostanziale diminuzione delle emissioni climalteranti e il lancio di un vero e proprio nuovo “New Deal” in grado di rilanciare l’economia mondiale con massicci investimenti nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

 

È fondamentale che Unione Europea e Stati Uniti d’America si ritrovino affiancati in questo intento in occasione della Conferenza di Copenaghen 2009. È evidente come il varo del pacchetto europeo clima-energia del prossimo dicembre costituisca un importantissimo passo in tale direzione.

 

Oltre a questo, Onorevoli Presidenti, per iniziativa della Repubblica Francese, attuale presidente semestrale di turno dell’UE, è stata avviata nel luglio scorso l’Unione per il Mediterraneo che prevede, tra altre iniziative, un Piano Solare Mediterraneo. Noi riteniamo che anche questa iniziativa vada nella direzione da noi auspicata. L’Italia da un punto di vista geografico e climatico è il ponte ideale, insieme a Spagna e Grecia, fra le sponde Nord e Sud del Mediterraneo, fra cui realizzare uno scambio energia solare/tecnologia che costituisce la più realistica possibilità di una transizione dell’Europa verso un’economia basata sulle energie rinnovabili di origine solare.

 

Questo processo Euromediterraneo è anche destinato a produrre significativi progressi verso la pace nella travagliata regione mediterranea.

 

Noi chiediamo che l’Italia abbia un ruolo di primaria importanza nel processo sopra descritto, che noi riteniamo strategico.

 

Certi di trovare, onorevoli Presidenti, interlocutori istituzionali attenti e sensibili a queste tematiche così attuali e urgenti, inviamo i nostri migliori saluti e restiamo a disposizione per possibili incontri finalizzati ad approfondire le tematiche oggetto della presente lettera.

 

Jeremy RIFKIN, Presidente di The Foundation on Economic Trends

Nicola CONENNA, Presidente dell’Università dell’Idrogeno (Monopoli)

Roberto PALEA, Presidente del Centro Einstein di Studi Internazionali (Torino)

Guido MONTANI, Presidente del Movimento Federalista Europeo

Massimo CONTRI, Presidente della Gioventù Federalista Europea

Samuele PII, Presidente di Jeunesse Europeenne des Federalistes (Bruxelles)


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