Diario di bordo
La polizia reprime per evitare manifestazioni. I diritti umani a Cuba sono una chimera
11 Dicembre 2008
 

All’Avana, durante il pomeriggio del 9 dicembre, nella calle K, situata tra Linea e 13, nel Vedado, sono stati aggrediti brutalmente i dissidenti Lázaro Joaquín Alonso, Marlene Bermúdez, Roberto Marrero e Belinda Salas Tápanes (foto). La denuncia proviene da una delle persone malmenate: Belinda Salas Tápanes.

Secondo quanto riferito dalla dissidente, otto poliziotti a bordo di due camionette, senza identificare nessuno e senza dire una sola parola, hanno picchiato con violenza gli oppositori. Lázaro Joaquín Alonso sanguinava dalla bocca e dalla testa, ma anche Alonso Román ha ricevuto diversi colpi ai testicoli. Tra l’altro non si sa dove sia perché è stato arrestato dalla polizia.

Marlene Bermúdez e suo marito Roberto Marrero sono stati aggrediti brutalmente dalla polizia che ha ridotto a brandelli la maglietta della donna. I coniugi sono stati fermati e condotti in un posto sconosciuto, anche se la polizia gridava, mentre colpiva, che li avrebbero portati a Camagüey, città dove risiedono.

Belinda Salas è stata colpita molto forte, ha avuto una mano fratturata ed è rimasta seminuda, perché i poliziotti le hanno ridotto la maglietta a brandelli. Non è stata caricata sulla camionetta della polizia, perché le altre persone arrestate dovevano essere trasferite nelle zone interne dell’isola.

Belinda Salas Tapanes denuncia questo grave fatto verificatosi alla vigilia della giornata dei diritti umani, per far capire come il rispetto di certi valori non faccia parte della realtà cubana.

Altri oppositori sono stati arrestati, colpiti e minacciati in maniera preventiva, per evitare manifestazioni nella ricorrenza del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tra i detenuti abbiamo Jorge Luis García Pérez Antúnez, Amado Ruiz Moreno, Idania Yánez Contreras e Guillermo Fariñas, che vivono nelle regioni centrali del paese. A Pinar del Río si registrano altre detenzioni e minacce nei confronti di dirigenti della dissidenza che vivono in quella provincia. Alcuni agenti della Sicurezza di Stato si sono presentati durante la mattinata di oggi presso l’abitazione di Vladimiro Roca, un portavoce di Agenda para la Transición, minacciando forti contromisure se avesse organizzato in casa sua una celebrazione per la Giornata Internazionale dei Diritti Umani.

 

Gordiano Lupi

 

 

Fonte: www.plantados.org/Noticias/2008/752.htm


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