Maria Lanciotti: Caccia al pedone
06 Dicembre 2008
 

Andare a piedi è diventato pericoloso. Il pedone è una razza in estinzione di cui qualcuno si è già dimenticato l’esistenza. Ormai o hai quattro ruote o è meglio che te ne stai al sicuro fra le quattro mura di casa senza affrontare il rischio di finire sotto una macchina mentre attraversi le strisce pedonali. Le strisce labili o del tutto cancellate, ma anche quelle pittate di fresco.

I pedoni ostacolano la circolazione, vanno troppo lenti e non hanno fari e luci di posizione. I pedoni che camminano ai bordi delle strade fanno trasalire chi sta al volante e rappresentano una grave distrazione. Il povero guidatore potrebbe andare a sbattere per non arrotare un pedone qualunque che gli va a intralciare il percorso. Del resto è provato che se un gatto ti taglia la strada tu che stai al volante istintivamente sterzi per non commettere un gatticidio: sentire crocchiare le ossa sia pure di un gatto sotto le ruote della propria auto è uno shock che qualunque persona sensibile cercherà di evitare. Figuriamoci poi se dovesse trattarsi di un essere umano, sarebbe il panico. Infatti quelli che mettono sotto i pedoni il più delle volte scappano, presi dal panico. Poveri automobilisti vittime degli incauti che si ostinano ancora ad andare a pedagna sulle vie asfaltate, presenze surreali fuori da un tempo concreto fatto di motori e lamiere.

Gli automobilisti non ce la fanno più a sopportare il disagio che questi ultimi, lenti peones arrecano ai padroni della strada, specialmente se muniti di Sport Utility Vehicle, grossi e potenti.

Viene il dubbio che sia diventato una specie di sport estremo correre con la testa offuscata da alcool e droghe sulle strade anche urbane dove i limiti di velocità non vengono nemmeno presi in considerazione. Che sia diventata una specie di eccitante caccia al pedone, che se è abbastanza agile da balzare via e non farsi travolgere dall’auto che sopraggiunge quasi quasi mirandolo come un bersaglio da centrare in pieno, viene brutalmente redarguito a suon di clacson, corna, epiteti infamanti e minacce di morte violenta fra le più fantasiose.

Un giorno non lontano l’uomo perderà l’uso delle gambe per inattività prolungata, ma fino a quel giorno le gambe dovrebbe avere il diritto di usarle. Automobilisti permettendo. Non si potrebbe istituire fra le tante Giornate anche quella del pedone, per dare a questa categoria in spegnimento un ultimo sprazzo di pedestre funzionalità?

 

Maria Lanciotti


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