Itaca
Bevilacqua e Osti. La selva
30 Novembre 2008
 

 

Venivano tanti che diventavano subito bambini”

M. Benedetti

 

Questa strada mio nonno la corse

al fianco del fitto dei faggi che sperde

eleganza con eguale magrezza. Passò

per dirle il tiepido pallore primaverile

che celava il suo sentimento

contorto nei cinguettii, nella magnetica adunanza

dei fili d’erba. Proprio dove il bosco

aveva scolpito i giorni della nonna bambina,

dove i mirtilli ancora non bagnavano

le labbra fresche, e da tutto spurgava colore.

Massimo Bevilacqua

 

 

Il verde arriva fin dove il colore s’illumina, senza inzaccherarsi, compromettersi nei termitai del sottobosco, nel fitto formicolio attorno alle piantine di fragole… L’uomo apre la casa di sasso e s’inoltra nel suo umido mistero. Il merlo compare e s’apposta, fischia, gioca le sue carte, la sua partita a viso aperto. Sento questa verità, ne apprezzo l’intelligenza e ne resto spiazzato: come se il mondo rivestisse la sua maschera primordiale ma a noi toccasse sempre di vedergli il culo.

Francesco Osti

 

 

Materiali per la manutenzione. –Franco Loi, Voci d’osteria, Mondadori, 2007. –Amiina, album Kurr. –Oi va voi, album laughter through tears.

 

(da 'l Gazetin, giugno 2007)


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276