Oblň cubano
Yoani Sánchez. Dado concentrato
20 Ottobre 2008
 

Dal blog Generación Y

19 ottobre 2008

 

 

Cuadrito concentrado

Discutí con una señora en la cola de la malanga. Ella quería colar a dos amigas y yo calculé que así yo no alcanzaría las diez libras de vianda –racionada desde el paso de los huracanes-. Al final, dejé que las dos viejitas se pusieran y ni las insulté cuando el vendedor me anunció “¡Se acabó!”. Es que me deprime fajarme por comida; quizás por eso estoy tan flaca. En la beca donde estudié el preuniversitario, nunca tuve garras para coger una mejor ración, como sí las obtenían los más fuertes. Cuando me veo reducida a pelear para alcanzar un alimento me siento mal y prefiero llegar a casa con la jaba vacía. Claro que a mi familia no le hacen ninguna gracias mis excesos pacifistas.

Para consolarlos, compré unos cuadritos concentrados de sopa. Que viene a ser la comida más usual para la gran mayoría de los habitantes de esta ciudad. Cuando algún despistado turista me pregunta cuál es el plato típico de la comida cubana,  le respondo que de ese ni me acuerdo, pero sí conozco las recetas más comunes y cotidianas. Le enumero el  “arroz con cuadrito de costilla”, “arroz con perrito caliente”, “arroz con concentrado de bacon” o el manjar de “arroz con un cubito de pollo y tomate”. Este último tiene un color entre rosado y naranja que resulta muy divertido.

Si constantemente estamos digiriendo noticias pre-cocinadas en la tele, discursos enlatados y pasados de fecha de caducidad, cuadritos de paciencia y espera para soportar el día a día, qué más da que nuestro plato refleje también esos acres sabores.

Así que me resigno y compro el dichoso placebo que me hará creer que el arroz contiene una sabrosa costilla o un pedazo de pollo. Después de una “complejísima” elaboración pongo sobre la mesa el humeante plato. Mi hijo, al sentir el olor, me pregunta con reproche: “¿Por qué no peleaste más en la cola de la malanga?”

 

Yoani Sánchez

 

 

Dado concentrato

Ho discusso con una signora mentre facevo la coda per acquistare la malanga. Lei voleva far passare avanti due amiche e io ho considerato che in questo modo non sarebbero bastate le dieci libbre di tubero - razionata dopo il passaggio degli uragani. Alla fine ho lasciato che le due vecchiette si infiltrassero e non le ho neppure insultate quando il venditore mi ha annunciato: “È finita!”. Il fatto è che mi deprime litigare per la roba da mangiare; forse per questo sono così magra. Nel collegio dove ho frequentato il liceo, non ho mai mostrato le unghie per ottenere una razione migliore, come invece facevano i più forti. Quando mi trovo costretta a lottare per ottenere un alimento mi sento male e preferisco tornare a casa con la borsa vuota. Chiaro che alla mia famiglia non fanno certo piacere i miei eccessi pacifisti.

Per consolarli, ho comprato alcuni dadi di brodo concentrato, che sono diventati il pranzo abituale per la maggior parte degli abitanti di questa città. Quando qualche turista distratto mi domanda qual è il piatto tipico della cucina cubana, rispondo che non ricordo, ma in compenso conosco le ricette più comuni e quotidiane. Elenco il “riso con dado di costolette”, “riso con hot dog”, “riso con concentrato di pancetta” o il manicaretto di “riso con dado di pollo e pomodoro”. Quest’ultimo piatto presenta un colore tra il rosa e l’arancio che risulta molto divertente.

Se digeriamo costantemente notizie precotte in televisione, discorsi inscatolati e fuori data di scadenza, dadi di pazienza e calma per sopportare il quotidiano, è normale che anche il nostro piatto rispecchi sempre più questi acri sapori.

Per questo motivo mi rassegno e compro l’alimento placebo che mi farà credere che il riso contiene una saporita costoletta o un pezzo di pollo. Dopo una “complicatissima” operazione metto sul tavolo il piatto fumante. Mio figlio, appena sente l’odore, mi domanda con aria di rimprovero: “Perché non hai lottato di più nella coda per comprare la malanga?”.

 

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

Nota del traduttore: Ho già spiegato in precedenti note che la malanga è un tubero tropicale. L’espressione è intraducibile in italiano, perché non esiste un corrispettivo. Ho già detto che il termine cubano vianda comprende le patate, le banane verdi, il boniato (patata dolce americana), la malanga, tutto quello che serve per fare un buon brodo e per guarnire un piatto forte. Ho già parlato in precedenza della beca, che traduco con il termine italiano collegio solo per semplicità. Il preuniversitario è parificabile al nostro liceo, pure se non è proprio la stessa cosa. (Gordiano Lupi)


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