Cannabis meno dannosa di alcol e tabacco. Cambiare l'ipocrita politica proibizionista!
03 Ottobre 2008
 

La cannabis è meno dannosa di alcolici e sigarette. Lo sostiene la Global Cannabis Commission della Ong Beckley Foundation, in un rapporto messo a punto in vista della revisione della politica delle Nazioni Unite in materia di droga nel 2009. Nel documento, oltre a sottolineare il fallimento dell'attuale strategia proibizionista, si chiede un cambiamento di rotta. La proposta, destinata a sollevare non poche polemiche, è di liberalizzare la marijuana all'interno di un “mercato controllato”, soggetto a tasse, regole precise, obbligo di età minima per l'acquisto.

 

È esattamente quanto andiamo sostenendo da anni, e che abbiamo dettagliato il primo giorno della legislatura con due proposte di legge “gemelle” elaborate in collaborazione con l'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori): una per legalizzare il consumo ed il commercio della cannabis, l'altra per proibire l'alcool ed il tabacco.* Delle due l'una: o si prende atto che la politica proibizionista e repressiva non sta funzionando, legalizzando una sostanza come la cannabis; oppure si decide che il proibizionismo funziona e lo si applica fino in fondo, vietando sostanze infinitamente più dannose come l'alcool ed il tabacco.

Quello che è certo è che oggi la strategia adottata contro le droghe è fortemente ambigua ed ipocrita. A fronte di zero morti causati dalla cannabis, l'alcool ed il tabacco producono ogni anno circa 130mila morti solo in Italia, oltre 5 milioni di decessi nel mondo. Nonostante ciò, si può finire in carcere fino a 20 anni per il possesso di cannabis superiore a 0,5 grammi, mentre è possibile acquistare e consumare quantità illimitate di alcool e tabacco.

Legalizzando la cannabis:

- sarebbe eliminata una buona parte delle entrate su cui vivono le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici;

- sarebbe possibile controllare la qualità della sostanza, evitando che i milioni di italiani che ne fanno uso fumino cannabis geneticamente modificata o peggio tagliata con altre sostanze sconosciute e talvolta letali (vedi il caso del giovane di Torino, il cui spinello conteneva crack cocaina).

- sarebbe separato il mercato della cannabis da quello delle droghe pesanti, evitando il facile contatto degli spacciatori coi milioni di giovani loro “clienti”, a cui vendere prodotti più lucrosi perché creano dipendenza, tipo cocaina ed eroina.

 

Donatella Poretti

 

 

* I nostri disegni di legge:

- legalizzazione cannabis

- proibizione tabacco e alcool


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