Lo scaffale di Tellus
Francesca Lenzi. La maschera del male
17 Settembre 2008
 

Francesca Lenzi

La maschera del male

Il cinema di Rob Zombie

Edizioni Il Foglio, 2008, pagg. 180, € 15,00

 

Francesca Lenzi non è nuova a pubblicare lavori di critica cinematografica scritti con stile popolare ma senza rinunciare ai dettagli tecnici. Ho apprezzato il suo lavoro di esordio dedicato a un grande dell’horror italiano (Inferno. Dario Argento da Suspiria alla Terza Madre, Profondo Rosso, 2007), al punto di chiederle di scrivere un libro di cinema per la nostra collana “Split Screen”, diretta da Fabio Zanello. La scelta del regista è caduta nella cinematografia horror di respiro internazionale, su quel Rob Zombie (Robert Bartleh Cummings), regista, musicista e sceneggiatore allievo di John Carpenter, cresciuto a base di Lansdale e di maestri gotici italiani (su tutti Lucio Fulci e il dottor Freudstein, ma anche Mario Bava).

Francesca Lenzi illustra i tre lungometraggi di Rob Zombie, parte dalla sinossi e dalla storia, ma non trascura di compiere uno studio accurato dei personaggi e delle inquadrature. Il lettore che ha visto La casa dei 1000 corpi, La casa del diavolo e il remake di Halloween trova una risposta a tutte le sue curiosità, mentre chi non ha visto quei tre capolavori horror resta incuriosito e viene spinto a colmare una lacuna. Francesca Lenzi non trascura neppure i lavori minori del regista, analizza il trailer Werewolf women of the SS, una sorta di omaggio al vecchio sottogenere nazi erotico, e il film di animazione Grindhouse, che vede protagonista un assurdo lottatore messicano. Il libro è impreziosito da numerose immagini tratte dalle pellicole e da alcuni disegni originali realizzati dall’autrice che dimostra confidenza artistica con le tematiche horror.

La maschera del male è un libro in formazione, che necessiterà di continui aggiornamenti per seguire le future evoluzioni di un regista condizionato dalle indimenticabili atmosfere anni Settanta. Tob Hoper e il suo Non aprite quella porta resta opera imprescindibile come ispirazione dei primi lavori del regista, così come John Carpenter non manca di condizionare il nuovo Halloween. Rob Zombie ha genialità da vendere, non si limita certo a copiare, ma rielabora con stile personale i capisaldi del vecchio cinema horror. Basta aver presente tutta la prima parte di Halloween per rendersi conto che siamo di fronte a un personaggio nuovo, fatto di luci e ombre, psicologicamente più complesso rispetto alla macchina per uccidere ideata da Carpenter. Francesca Lenzi analizza tecnica e mestiere del regista con perizia stilistica e linearità di esposizione.

Il libro verrà presentato dalla casa editrice, venerdì 24 ottobre, alle 17 e 30, presso la Libreria “La Bancarella” di Piombino.

 

Gordiano Lupi


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