Diario di bordo
Assegni sociali annullati. È il terzo dito di Bossi
29 Luglio 2008
 

È il terzo dito di Bossi che va in quel posto ai percettori di assegni sociali, cioè anziani e poveri, ultrassessantacinquenni, e con reddito zero o minimale. Il primo fu contro l'inno nazionale, lui che è ministro della Repubblica Italiana, il secondo dito è acquisito da tempo per “supportare” l'Alitalia a scapito degli utenti, come dice Ryanair, e il terzo è per l'emendamento notturno alla manovra finanziaria che annulla, di fatto, le pensioni sociali.

Si tratta di 622.665 beneficiari per un importo complessivo annuo di 2.844.542.030 euro che percepiscono 395,59 euro mensili. La pensione sociale è una prestazione di carattere assistenziale, si potrebbe dire un assegno per i poveri, e non un corrispettivo pensionistico per i contributi versati durante il periodo lavorativo.

Chi dobbiamo ringraziare per questa bella trovata? In primis la Lega Nord Padania, lo Svp (Partito popolare sudtirolese) e l'Udc il partito di Casini.

Che dire? Che i deputati farebbero bene a lavorare di giorno e dormire di notte, quando le menti sono offuscate dalla stanchezza, oltre che dalla stupidità. Gli elettori dovrebbero ricordare domani, quando si svolgeranno le elezioni, quanto accade oggi. Da segnare sul calendario del 29 luglio 2008: oggi Bossi ce lo ha messo in quel posto (d'altronde ce l'ha duro!), insieme a quel cattolico fervente di Casini e ai sudtirolesi che non si accontentano del fiume di denaro che da decenni versiamo nelle loro tasche perché hanno la regione autonoma.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc


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