Oblň cubano
Yoani Sánchez. Atterraggio forzato
27 Luglio 2008
 

Dal blog Generación Y

24 Luglio 2008

 

 

Aterrizaje forzoso

A Felipe, que me regaló esta metáfora

El próximo sábado 26 de julio, Raúl Castro hablará en Santiago de Cuba. Se dirigirá en vivo y a través de la televisión a un pueblo que aún recuerda su alocución de hace un año, en la que mencionaba “cambios estructurales”, “vaso de leche al alcance de todos” y “lucha contra el marabú”. Más que escuchar el anuncio de nuevas medidas, los cubanos nos aprestamos a confirmar cuán poco se ha podido hacer en estos doce meses.

Atrás ha quedado definitivamente aquel  tiempo de las promesas y de las mágicas soluciones que nos sacarían del subdesarrollo. El discurso político, sin duda, ha comenzado a aterrizar. Lo que no significa que algún día vaya a tocar el suelo. Un hombre con máximos poderes se mantiene al mando de la nave, pero nadie nos explica por los altavoces si planeamos o caemos en picada, si el viento es propicio o los motores están a punto de explotar. Un silencio, intercalado de llamados a la disciplina y al sacrificio, sale por los altavoces de este achacoso IL-14.

No esperamos ni piruetas en el aire, ni caramelos bajo la lengua que nos ayuden a soportar las turbulencias del viaje. Queremos que el piloto dé la cara, nos cuenten el itinerario y que nosotros decidamos la ruta. Que este discurso del sábado no se convierta en una exaltación a mantenernos en el aire, sino en un claro reporte de cómo y cuándo abordaremos otra nave.

 

Yoani Sánchez

 

 

Atterraggio forzato

A Felipe che mi ha regalato questa metafora

Il prossimo sabato 26 luglio, Raúl Castro parlerà a Santiago di Cuba. Si rivolgerà dal vivo e tramite la televisione e un paese che ancora ricorda il suo discorso di un anno fa, nel quale menzionava “cambiamenti strutturali”, “bicchiere di latte alla portata di tutti” e “lotta contro il marabù”.(1) Più che ascoltare l’annuncio di nuove misure, noi cubani ci prepariamo a confermare quanto poco è stato possibile fare in questi dodici mesi.

È rimasto definitivamente indietro il tempo delle promesse e delle soluzioni magiche che ci avrebbero tirato fuori dal sottosviluppo. Il discorso politico, senza dubbio, ha cominciato ad atterrare. Questo non significa che un giorno o l’altro vada a toccare il suolo. Un uomo con pieni poteri resta al timone della nave, però nessuno ci spiega dagli altoparlanti se planiamo o cadiamo in picchiata, se il vento è propizio o se i motori sono sul punto di esplodere. Un silenzio, intercalato da richiami alla disciplina e al sacrificio, esce dagli altoparlanti di questo scassato IL-14.

Non attendiamo piroette per aria, né caramelle sotto la lingua che ci aiutino a sopportare le turbolenze del viaggio. Vogliamo che il pilota mostri il suo volto,(2) ci racconti l’itinerario, ma che siamo noi a decidere la rotta. Speriamo che questo discorso di sabato non si trasformi in un’esaltazione a mantenerci in aria, ma in un chiaro resoconto di come e quando abborderemo un’altra nave.

 

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

Note del traduttore:

(1) Il marabú è un arbusto pieno di spine che infesta i campi non coltivati. Rappresenta un vero e proprio disastro per l’agricoltura. Quando negli anni Sessanta il regime arrestò molti individui indesiderabili e li impiegò nelle UMAP (Unidad militar de Ayuda a la Producción), il loro lavoro principale fu quello di bonificare ettari di terreno infestati dal marabú nella provincia di Camagüey. Il marabú viene usato a Cuba metaforicamente per indicare il male. Per esempio un modo di dire diffuso è: “la corruzione cresce come il marabù”.

(2) Ho tradotto l’espressione piloto de la cara in modo libero, ma credo di aver conservato il senso della frase. L’autrice si riferisce alla politica occulta di chi comanda che non rivela mai l’itinerario e la vera rotta del governo. Yoani afferma che il governo non deve fare miracoli (piroette) o distribuire caramelle per intrattenere e alleviare il mal di aereo, ma deve mostrare il suo volto, calare la maschera, parlare e fare le cose con trasparenza, senza demagogia né eufemismi. Per troppo tempo Cuba è stata mezza sovietica, mezza cinese, mezza amica della UE, infine mezza venezuelana. Yoani critica la politica occulta, quella che certi membri del politburo praticano da anni, come emergenza, per salvare il regime e chi detiene il potere. Yoani incita chi comanda a mostrare il vero volto, a dire la verità una volta per sempre.

 

Ringrazio lo scrittore cubano Carlos Carralero che mi ha fornito preziose consulenze per la traduzione e per la redazione di queste note esplicative.


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