Oblň cubano
Yoani Sánchez. Crocevia a senso unico
13 Giugno 2008
 

Dal blog Generación Y

8 giugno 2008

 

 

Cuatro caminos

con un solo sentido

El enorme mercado amarillo y rojo de la calle Monte parece, desde hace un par de semanas, un disciplinado espacio para tertulias intelectuales y no el concurrido sitio de venta de frutas y verduras. Un operativo policial eliminó a todos los vendedores ilegales que llenaban sus portales y puso orden en el desbarajuste interior donde era fácil perder la billetera. De paso le están haciendo una reparación capital que lo mismo puede tardar medio año que una década.

A pesar de la imagen de barullo que acompañaba al Mercado de Cuatro Caminos, éste tenía el mérito de ser el agro mejor surtido de la ciudad. Allí reencontré los limones después de varias semanas buscándolos y me hacía -una vez al mes- con mi apetecida provisión de maní. Hasta el exótico jengibre y la extinta guanábana adornaban sus tarimas, que a veces nos sorprendían con el perdido sabor del caimito y el canistel. Un verdadero museo de lo que una vez produjo esta tierra y que mi hijo ya no reconoce, acostumbrado como está al plátano burro y el boniato.

El portal de esta enorme manzana comercial también era único en los diecinueve municipios habaneros. Una aglomeración de vendedores informales anunciaba algunos “perseguidos” productos como el queso y la leche evaporada. El nimio muestrario de lo que recibimos por el mercado racionado también se exponía allí, donde muchos vendían su cuota subvencionada para sufragar otras necesidades como la elevada factura de la electricidad o los zapatos para los niños. En ese intercambio ilegal todos salíamos beneficiados, menos el Estado al que se le escapaba una actividad comercial sin gravamen o control.

Ahora, ya la cartera no peligra en el ordenado Mercado de Cuatro Caminos, pero no hay pasta de dientes a diez pesos el tubo, o jabón de lavar a veinte la pastilla. La mercancía que ofertaban los mercaderes improvisados no se encuentra en ninguna parte en esos mismos precios, pero al menos la imagen de relajo ya no está. La fórmula de disciplina, exigencia y control no parece contentar a los desorientados compradores que seguimos añorando el mercado anterior a la redada.

 

Yoani Sánchez

 

 

Cuatro caminos con un solo senso

L’enorme mercato giallo e rosso della calle Monte sembra, da un paio di settimane, uno spazio disciplinato per incontri intellettuali e non il frequentato luogo dove si vendono frutta e verdura. Una retata di polizia ha eliminato tutti i venditori illegali che riempivano i suoi porticati e ha messo ordine nella confusione interna nella quale era facile perdere il portafoglio. Intanto gli stanno facendo una riparazione generale che può durare sei mesi come dieci anni.

Nonostante l’immagine di disordine che accompagnava il Mercato di Cuatro Caminos, questo aveva il merito di essere il posto più assortito della città. Là ho ritrovato i limoni dopo averli cercati per varie settimane e me ne andavo - una volta al mese - con la mia appetitosa provvista di noccioline. Persino l’esotico zenzero e l’estinta guanábana arricchivano i suoi banchi, che a volte ci sorprendevano con il perduto sapore del caimito e del canistel. Un vero museo di ciò che una volta produsse questa terra e che mio figlio già non riconosce, abituato com’è alla banana verde e alla patata americana.

Persino il porticato di questo enorme quartiere commerciale era unico tra i diciannove municipi avaneri. Un agglomerato di venditori informali annunciava alcuni prodotti “perseguitati” come il formaggio e il latte condensato. Si esponeva anche l’insignificante campionario di ciò che riceviamo dal mercato razionato e molti vendevano la loro quota sovvenzionata per finanziare altre necessità, come l’aumentata fattura della elettricità o le scarpe per i bambini. In questo scambio illegale tutti uscivamo beneficiati, meno lo Stato al quale sfuggiva un’attività commerciale senza tassa o controllo.

Adesso la borsa non corre più pericoli nell’ordinato Mercato di Cuatro Caminos, però non c’è pasta dentifricia a dieci pesos il tubetto, o sapone per lavarsi a venti il pezzo. La mercanzia che offrivano i commercianti improvvisati non si trova in nessun luogo agli stessi prezzi, però almeno non c’è più un’immagine di confusione. Il modello di disciplina, esigenza e controllo non sembrerebbe accontentare i disorientati compratori che continuano ad avere nostalgia di com’era il mercato prima della retata.

 

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

Nota del traduttore: Alcune particolarità necessitano una breve spiegazione. Cuatro caminos è una zona dell’Avana, letteralmente si tradurrebbe con l’espressione Quattro direzioni, ma ho preferito lasciare lo spagnolo per conservare il gioco di parole inserito nel titolo. Ho lasciato in spagnolo il termine calle che si potrebbe tradurre via, ma non renderebbe l’idea di una strada cubana. Ho tradotto maní con noccioline, anche se i maní sono pistacchi tropicali, ben diversi dalle nostre arachidi. Ho lasciato in spagnolo gli intraducibili nomi di frutta tropicale (guanábana, caimito e canistel), mentre ho tradotto plátano burro con banana verde e boniato con patata americana.


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