Pianeta jazz e satelliti
Novara Jazz 2008: Michael Nyman/Evan Parker che flop!!
04 Giugno 2008
 

La rassegna giunta al quinto anno guadagna in visibilità e si pone intelligentemente in uno spazio temporale a cavallo tra le proposte invernali e i festival estivi. Localizzata nel meraviglioso Cortile del Broletto la serata di domenica 1° giugno costituiva una fonte di richiamo notevole data la proposta del tutto inusuale: il compositore e pianista Michael Nyman, celebre per le splendide e molteplici colonne sonore, in duo con il sassofonista Evan Parker, esponente della corrente più radicale e acida del free jazz europeo. Se l'idea era alquanto stimolante, i risultati sono stati davvero modesti. I due, che si è scoperto essere amici fin dalla gioventù e compagni di appartamento negli anni studenteschi, hanno iniziato la serata ritagliandosi uno spazio in solitudine. Venti minuti di lisergiche volute al soprano, con magistrale uso della respirazione circolare ed una perfetta sintonia tra lo stridulo pigolare del sax e lo stormire delle rondini del cielo novarese. Nulla di nuovo, naturalmente, ma l'universo sonoro di Parker è questo e i miei dubbi sulla reale portata dell'integrazione con Nyman non possono che aumentare. Il pianista dal canto suo si esibisce per una mezz'ora disegnando alcuni dei suoi temi più famosi, mandando in visibilio la gran folla accorsa per lui, e lasciandomi basito per la pochezza tecnica e la assoluta povertà dei temi privati della dimensione orchestrale e della potenza visiva delle immagini. Il mio stupore è amplificato dal fatto di essere sempre stato un estimatore del Nyman compositore. Non faccio a tempo a riprendermi che, sulla fine delle note di Lezioni di Piano, entra in scena di nuovo Evan ed i due suonano insieme per... dieci minuti. E pensare che per l'evento Nyman si era fatto spedire dalla Germania un pianoforte talmente scordato da suonare come fosse un piano preparato. Nei fatidici dieci minuti il pianista suona con davanti uno spartito, ma tanto sforzo produce solo suoni metallici di difficile interpretazione. Parker al tenore cerca di imbastire un improbabile duetto, senza che la musica decolli. Paradossalmente le cose migliori accadono durante due brevi bis, in cui finalmente Nyman lascia ogni spartito e cerca un terreno d'incontro con il compagno. Troppo tardi e troppo poco. Incompleto, inespresso e deludente.

Sfollato il pubblico accorso per Nyman, ecco finalmente che la serata decolla grazie all'ottima prova del trio della cantante Norma Winstone. Ben spalleggiata dal lirico tocco di Glauco Venier al pianoforte e dai caldi suoni al soprano e al clarinetto basso di Klaus Gesing, la Winstone ripropone il repertorio del nuovo album Distances pubblicato da E.C.M. Un jazz cameristico ed intimista, innervato da ottimi assoli e da un controllo perfetto della vocalità. Il concerto è andato in crescendo di intensità e di convinzione, raccogliendo ampi consensi da un pubblico decimato ma attento e competente.

 

http://blog.libero.it/MondoJazz

Roberto Dell'Ava


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276