Roma cittą sicura? Io aggredita in centro e forze dell'ordine disarmanti
La senatrice Donatella Poretti col suo cane Leon
La senatrice Donatella Poretti col suo cane Leon 
27 Maggio 2008
 

Avevo deciso di sottovalutarlo come un episodio di ordinaria follia quotidiana ma pur sempre nell'ambito di una città che vive civilmente la propria quotidianità. Ma dopo che ho preso atto del parziale rasserenamento degli animi in seguito ai fatti del Pigneto a Roma perché si tratterebbe di violenza pura e non un episodio della diffusa caccia all'immigrato ora in voga, ho deciso di raccontare cosa mi è accaduto sabato scorso, 24 maggio, di mattina alle 11:30 in via Nazionale, sempre a Roma.

Sono giunta nella capitale dalla mia città, Firenze, con un treno in compagnia del mio cane Leon e percorrendo a piedi questa affollata e importante arteria urbana per recarmi al Senato, mentre ero in attesa ad un semaforo sono stata aggredita da un signore “sudiciamente” e malamente vestito fortemente alterato (probabilmente italiano ed ubriaco) che, farfugliando parole incomprensibili, mi ha sferrato un calcio nella pancia ed è andato via. Fortuna per questo tizio che il mio cane non è aggressivo e sostanzialmente “un simpatico coglionazzo” (nonostante la nomea dell'ignoranza mediatica –è un pitbull– faccia intendere il contrario), per cui non mi ha difeso ma ha vomitato dalla paura. La cosa invece importante, oltre alla mia agitazione/impressione e a quella di alcuni gentili passanti, è stata la reazione:

- della polizia che, chiamata, ha preso la segnalazione, dicendo che avrebbe inviato una macchina (che nel giro di mezz'ora non s'è vista) e su richiesta mi ha consigliato di non fare nulla a meno che non volessi fare una denuncia contro ignoti;

- dei vigili urbani in transito in auto: fermati grazie all'aiuto di un passante che aveva visto dove era andato via l'aggressore, facendo presente l'accaduto, dicevano: “perché non andate più avanti che ci sono i carabinieri, noi abbiamo da fare...”. Poi, su insistenza, invertendo il senso di marcia, hanno seguito la direzione dove si era recato l'aggressore.

Ribadisco, alle 11:30 di mattina in via Nazionale.

Ognuno ne tragga le opportune valutazioni. Io, per il momento, mi sento solo a disagio perché, chiedendo aiuto alle forse dell'ordine, anche per evitare che questa persona continuasse a circolare in quelle condizioni, ho percepito come se mi stessero facendo un piacere.

 

Donatella Poretti


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