Oblň cubano
Yoani Sánchez. La mitica Scuola cubana
25 Maggio 2008
 

Dal blog Generación Y

8 aprile 2008

 

 

Incubar mediocres

En la secundaria donde estudia mi hijo tuvimos una reunión de padres que duró tres horas y casi termina en una pelea. La directora del centro escolar leyó la resolución 177 del Ministerio de Educación aprobada en diciembre pasado, donde se establece que el índice académico ya no será determinante a la hora de proseguir estudios en la enseñanza media superior. Los que tengan más altas calificaciones no saldrán premiados con las mejores plazas en preuniversitarios de ciencias exactas, escuelas de arte o tecnológicos de informática y comunicaciones, sino que el tamiz de la selección beneficiará a los más “integrales”.

El conocido escalafón que se confeccionaba a partir de las notas acumuladas durante los tres cursos de la secundaria, ha dejado de existir. En su lugar, el profesor tiene la potestad de asignar –a dedo- quién estudia cada especialidad. Los nueve parámetros que, según el nuevo método de calificación, hacen la integralidad de un joven, son:

1 - Asistencia y puntualidad

2 - Actitud ante el trabajo

3 - Actitud ante el estudio

4 - Disciplina

5 - Uso adecuado del uniforme y de los atributos pioneriles

6 - Manifestaciones y actividades político-patrióticas

7 - Participación en actividades culturales y deportivas

8 - Cuidado de la propiedad social y del medio ambiente

9 - Relaciones humanas

El punto seis es suficiente para disparar las alarmas, pues abona el terreno donde crecerán fortalecidos el oportunismo y la simulación.

La inquietante reunión ocurrió en los mismos días del Congreso de la UNEAC, donde varios delegados criticaron el estado de la educación cubana y de la formación de valores. Por un lado, se exige que se fomente el talento y la creatividad y por otro, los férreos límites de la ideología segregan a los que piensan diferente.

No me preocupo tanto por mi hijo, pues en los dos años que le quedan para acceder a otro nivel de enseñanza puede ser que ya la impopular medida no exista. Sin embargo, me asusta una Nación donde no se premia el talento, sino la incondicionalidad ideológica; donde un estudiante que participa en una demostración política, puede ser mejor evaluado que aquel que domina los contenidos; donde las propias intituciones escolares señalan, como más atractivo, el camino de las máscaras.

 

Yoani Sánchez

 

 

Allevare mediocri

Nella secondaria dove studia mio figlio abbiamo fatto una riunione di genitori che è durata tre ore e per poco non è finita in rissa. La direttrice del centro scolastico ha letto la Risoluzione 177 del Ministero della Educazione approvata lo scorso dicembre, dove si stabilisce che l’andamento scolastico non sarà più determinante al momento di proseguire gli studi nell’insegnamento superiore. Coloro che hanno i voti più alti non saranno premiati con i migliori posti nel preuniversitario di scienze esatte, scuole d’arte o istituti tecnici di informatica, ma il setaccio della selezione beneficerà i più “integrali”.

La vecchia graduatoria che si confezionava a cominciare dai giudizi accumulati durante i tre corsi della secondaria non esiste più. Al suo posto, il professore ha il potere di assegnare - a suo piacere - qualsiasi specialità agli studenti. I nove parametri che, secondo il nuovo metodo classificatorio, costituiscono l’integralità di un giovane sono:

1 - Assistenza e puntualità

2 - Attitudine al lavoro

3 - Attitudine allo studio

4 - Disciplina

5 - Uso adeguato dell’uniforme e degli attributi pionerili

6 - Manifestazioni e attività politico-patriottiche

7 - Partecipazione alle attività culturali e sportive

8 - Attenzione alla proprietà pubblica e all’ambiente

9 - Relazioni umane.

Il punto sei è sufficiente per mettere in allarme, perché concima il terreno dove cresceranno vigorosi l’opportunismo e la simulazione.

L’inquietante riunione si è tenuta contemporaneamente al Congresso della UNEAC (Unione degli Scrittori Cubani – ndt), nel quale vari delegati hanno criticato lo stato dell’educazione cubana e della formazione dei valori. Da un lato, si pretende che si promuova il talento e la creatività e dall’altro, i ferrei limiti dell’ideologia isolano chi la pensa in modo differente.

Non mi preoccupo tanto per mio figlio, perché nei due anni che gli restano per accedere a un altro livello di insegnamento può essere che l’impopolare disposizione non esista più. Senza dubbio, mi spaventa una Nazione dove non si premia il talento, ma la fedeltà ideologica; dove uno studente che partecipa a una dimostrazione politica, può essere considerato superiore a chi padroneggia le materie di studio; dove le proprie istituzioni scolastiche indicano, come il più affascinante, il cammino delle maschere.

 

Traduzione di Gordiano Lupi

 

 

Nota del traduttore

 

Ecco la tanto magnificata scuola cubana, conquista della Rivoluzione e vanto del regime insieme alla sanità. Una scuola che a noi italiani dovrebbe ricordare qualcosa, se abbandoniamo ideologie e preconcetti. In Italia abbiamo vissuto il periodo fascista e un’educazione che metteva in primo piano proprio i nove punti indicati da Yoani. I bambini vestivano l’uniforme dei Balilla e delle Piccole Italiane, dovevano tenerla in ordine, partecipare ad attività sportive e politiche. La Guardia Pioneril cubana è la stessa cosa, anche se la divisa che indossano i ragazzini viene propagandata come uno strumento di eguaglianza. L’educazione fascista si ispirava agli stessi criteri di quella comunista.

A Cuba si impara a leggere pronunciando la F di Fidel, da noi si apprendeva che la D era il suono per Duce. Fedeltà ideologica, integrità, seguire le idee dominanti senza uscire dal solco tracciato, perché è l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende. La scuola cubana è al servizio del regime, un’arma importante per rendere conformiste le coscienze e annullare i desideri deviazionisti.


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