Carceri/Prato: suicidio marocchino. Si faccia luce subito 
Interrogazione parlamentare Perduca-Poretti
21 Maggio 2008
 

Il carcere “La Dogaia” di Prato, dove questa notte si è tolto la vita un ragazzo marocchino di 28 anni, dopo poche ore dall'arresto, avvenuto per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni, non è che l'ennesimo caso di suicidio nel giro di pochi mesi, e non è affatto un'eccezione rispetto a numerose altre realtà carcerarie. Risultano infatti, dall'inizio dell'anno, più di trenta con oggi i detenuti morti in carcere, e di questi quattordici sono suicidi.

Sappiamo che questo fenomeno nelle carceri è da sempre in costante crescita, di certo complice il grado di disperazione e di annientamento della persona umana, al quale neanche i numerosi sforzi compiuti ogni giorno dagli operatori carcerari, riescono a porre un freno.

Del resto, come si sa, i campanelli d'allarme sulla condizione delle carceri italiane suonano ogni giorno più numerosi da ogni angolo d'Italia, denunciando una realtà di manifesta illegalità, inumanità e ingiustizia nella gestione delle pene; una vergogna per il Paese, per il suo senso civico e umano.

Prima che arrivi il caldo estivo che di certo non migliorerà la situazione, è' necessario intervenire con ogni mezzo. Per queste ragioni con il senatore Marco Perduca, domani depositeremo un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, per sapere nello specifico cosa sia successo al carcere la Dogaia di Prato, e per sapere come il Ministro intenda affrontare questa annosa e permanente emergenza.

 

Donatella Poretti


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