Cinema anni 70 & 80
Il medico… la studentessa. In CD la colonna sonora; note di G. Lupi sul film di Silvio Amadio
15 Maggio 2008
 

Il medico… la studentessa

Colonna sonora di Roberto Pregadio

Beat Records Company

 

La Beat Records Company stampa su CD la colonna sonora originale integrale con alcuni inediti del film Il medico... la studentessa di Silvio Amadio, interpretato da Gloria Guida, Jacques Dufilho, Pino Colizzi e Susan Scott. La musica di Roberto Pregadio è beat puro anni Settanta con accenni di bossanova, easy listening e country. Il difetto del prodotto è quello di dare poche informazioni su film, attori e regista, ma in compenso tutto è tradotto in inglese. Ritengo che un appassionato vorrebbe avere tutto del film: colona sonora, pellicola e magari un approfondito testo critico. Proviamo a colmare la lacuna, così vi stampate le cose che scrivo e le tenete insieme al CD che trovate sul sito di Beat Records Company.

Il medico... la studentessa è l’ultimo film del sodalizio Gloria Guida - Silvio Amadio, regista che aveva lanciato la bella attrice meranese con La minorenne e poi l’aveva avuta con sé in pellicole caratterizzate per la commistione di dramma ed erotismo (Peccati di gioventù e Quell’età maliziosa). Tre pellicole che mettono in luce le doti e il fascino acerbo di Gloria Guida. Melodrammi con elementi spinti di commedia, che vedono la Guida nelle vesti della Lolita ingenua e perversa. Il medico… la studentessa esce a pochi mesi di distanza dal grande successo de La liceale e si propone di bissarne la fortuna e le tematiche soprattutto comiche. Per questo Amadio produce una commedia sexy pura e semplice che non rappresenta niente di memorabile, forse perché il genere non é congeniale al regista. Si tratta di uno degli ultimi film di Amadio che successivamente girerà i mediocri Il medium (1978) e Il carabiniere (1981) e infine lascerà il mondo del cinema. Amadio è morto a Roma il 19 agosto del 1995.

Il medico… la studentessa è diretto e montato da Silvio Amadio che collabora pure alla sceneggiatura. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Fernando Popoli, la fotografia è di Antonio Mancoppi, le musiche di Roberto Pregadio, le scenografie di Saverio D’Eugenio. Lo produce lo stesso Amadio (in puro stile Joe D’Amato) per la sua casa cinematografica: la Domizia. La distribuzione è affidata alla Euro International Film. Interpreti: Gloria Guida, Jacques Dufilho, Pino Colizzi, Susan Scott (alias Nieves Navarro), Ric (alias Riccardo Miniggio), Augusto Bonardi, Nicoletta Amadio (figlia del regista), Antonietta Caputo e Gloria Pauletti. La sigla iniziale “Da-Bi-Di-Bu-Du”, leit motiv della pellicola, è cantata dai Cantori Moderni di Alessandrini. È in apertura di CD edito da Beat Records.

Il film non riscuote molto successo. Punta molto sulle grazie di Gloria Guida e di Nieves Navarro che vengono esibite abbastanza, ma non con la dovuta malizia e suggestione erotica di pellicole precedenti. Fa parte del cast pure Jacques Dufilho, attore francese dalla popolarità in ascesa che aveva riempito le sale con il colonnello Buttiglione. Troviamo anche il comico Ric, in affanno senza la spalla televisiva Gian e soprattutto alle prese con il mezzo cinematografico a lui non troppo congeniale. Tra gli attori uomini il migliore è Pino Colizzi, che si lascia sedurre dalla Guida in una scena maliziosa che vede un intreccio di mani e gambe sotto il tavolo di sala. C’è pure un giovanissimo Enrico Beruschi (poco più di una comparsata) nei panni di un bidello comunista costretto ad ascoltare un professore che non sopporta le promozioni facili.

La commedia è piuttosto debole. Amadio racconta la vita di Claudia Raselli (Gloria Guida), una ragazzina che vive con il padre e la sua seconda moglie. Claudia è stata promossa a scuola, come premio vuole andare a Londra con i compagni e vivere per due anni in Inghilterra. La matrigna Luisa (Susan Scott/Nieves Navarro) sulle prime è entusiasta della partenza di Claudia, perché ha un misterioso amante e senza la ragazzina crede di essere più libera. Quando sente che il marito vorrebbe trasferirsi a Vibo Valentia per guidare una scuola di motorizzazione cambia idea e fa di tutto perché il padre neghi l’autorizzazione. Senza Claudia il marito non ha legami a Roma e può partire libero, ma la relazione extraconiugale tra la moglie e il dottor Filippo Cinti (Pino Colizzi) verrebbe compromessa. Luisa convince il marito che Londra è la capitale del vizio, dipinge un quadro di depravazione a base di sesso, droga e prostituzione, così che il militare proibisce la partenza di Claudia. Non è difficile convincere il colonnello che odia gli inglesi dal tempo della guerra e che non nasconde simpatie fasciste. Fa pure un sogno dove vede la bella figlia catturata da un gruppo di marocchini e lui si immagina al comando di un esercito di antichi romani che va a liberarla. Claudia non si perde d’animo, capisce che dietro c’è la mano della matrigna e l’affronta in un acceso faccia a faccia. Durante la lite la matrigna sviene e subito accorre in suo soccorso il dottor Cinti che abita vicino. Claudia pare affascinata dall’uomo, tenta di conquistarlo con ogni mezzo, dal classico strip davanti alla finestra che si affaccia sulla casa del medico, fino al finto incidente di motorino per essere soccorsa. Il dottor Cinti è tutto d’un pezzo e non cede alla corte della ragazzina, neppure quando una sera a cena comincia a palparlo sotto il tavolo. A questo punto Claudia scopre una lettera e capisce che il dottor Cinti è l’amante della madre. Subito architetta un piano, segue i due e li fotografa mentre si lasciano andare a giochi erotici piuttosto spinti (lui vestito da capo indiano cavalca lei nuda puledra selvaggia!). Le foto del tradimento servono a Claudia per ricattare il dottore e obbligarlo prima a presentarsi a casa del colonnello vestito da pellerossa (ovvio che viene preso per pazzo) e poi a fare lezione in mutande all’università. Molto divertente la scena all’università dove il medico-professore fa di tutto per restare seduto dietro la cattedra, ma alla fine viene scoperto tra l’ilarità generale. Claudia non è contenta e chiede alla matrigna un appuntamento con il dottore per fare l’amore con lui. La matrigna accetta di sacrificare il suo uomo, pur di avere i negativi, ma afferma sprezzante che soltanto con il ricatto lei può avere un uomo come il dottor Cinti. Questa volta il dottore capitola davanti alla provocante versione sexy di Gloria Guida che si presenta con un completo intimo da urlo. E infatti il dottore si mette a gridare come un forsennato che vuole fare l’amore con lei, così forte che lo sente pure l’amante. Claudia ha raggiunto il suo obiettivo e sul più bello abbandona l’uomo con un palmo di naso, lasciando sul tavolo i negativi. “Faccio l’amore soltanto con chi mi sposa”, dice. Il dottor Cinti è stregato da Claudia e comincia a vederla ovunque. Si dimentica dell’amante ed è innamorato della ragazzina maliziosa, tanto che chiede al colonnello di dargliela in sposa. Claudia dice alla matrigna che si sposerà davvero, a meno che lei non ammetta pubblicamente il suo tradimento. La matrigna non accetta. Claudia, in realtà, non si vuol sposare e allora fa ricevere al prete un biglietto anonimo nel quale c’è scritto che lo sposo è l’amante della matrigna. Per impedire un matrimonio che sarebbe uno scandalo il prete le tenta tutte ed esorta chi conosce la verità a parlare, ma non ottiene risultati. Questa sequenza è comico-surreale, un pezzo di commedia all’italiana classica da conservare. Al momento del sì è la matrigna a urlare in mezzo alla chiesa gremita: “Lo sposo è il mio amante!”. Finale da pochade, ma anche stile vecchie comiche del muto con il colonnello in preda all’ira che tenta di infilzare il Cinti con la sciabola. Claudia alla fine parte per l’Inghilterra e raggiunge gli amici. Il dottore va a salutarla all’aeroporto e le chiede il suo numero di telefono perché a breve anche lui sarà a Londra per un congresso. Claudia glielo scrive con il rossetto sul palmo della mano. La storia tra i due avrà un seguito, ma il film termina mentre l’aereo si alza in volo.

Da notare che il padre di Claudia, il colonnello Oreste, è interpretato da Jacques Dufilho, attore che in carriera ha dovuto fare quasi sempre la solita parte da militare dopo il grande successo del colonnello Buttiglione. La sua interpretazione è al limite del grottesco, lo si vede spesso in buffi atteggiamenti militari e para fascisti. La caratterizzazione del soldato che gioca alla guerra era la sua specialità. Alcune parti del film sono interessanti per le caratteristiche surreali. Basti pensare alla sequenza che vede un improbabile conduttore televisivo interagire con i discorsi della famiglia seduta a tavola, fino a quando non se ne va spazientito. Demenziale è pure il sogno del colonnello che vestito da condottiero romano accorre in difesa della figlia violentata da un’orda di marocchini. Ma come non ricordare la parte finale con il prete che le studia tutte pur di non celebrare il matrimonio? Ric interpreta l’attendente del colonnello ed è sempre intento a scrivere le memorie che il militare detta. Il suo ruolo è piuttosto scialbo, tanto che quasi mai le battute che recita fanno ridere. Da notare che Amadio insiste su certe situazioni erotiche al contrario per ridicolizzare i canoni della commedia sexy. Tra tutte si ricorda lo spogliarello della Guida e il medico che chiude la finestra, ma pure la ripicca dello stesso Colizzi che si spoglia con sarcasmo per provocare la ragazzina. Da citare anche l’inseguimento all’aeroporto da parte del medico innamorato che rovescia il consueto maschilismo del genere sexy.

Gloria Guida è splendida come sempre nei suoi vent’anni compiuti e indossa con ironia completi sexy e provocante biancheria intima. L’unica parte ad alta gradazione erotica del film è l’incontro con il medico. Gloria Guida veste per tutta la pellicola con pantaloni a zampa di elefante e camicioni, ma alla fine si trasforma in una Lolita super sexy. Per la gioia degli spettatori compare in completo di pizzo nero con giarrettiere, vuol giocare al medico e alla ammalata, si fa rincorrere, si spoglia un pezzo alla volta. Una lunga scena maliziosa che si conclude con un nulla di fatto e con la completa sottomissione del dottore a uno stupendo sogno erotico. Accanto a Gloria Guida recita pure Nicoletta Amadio, figlia del regista, che interpreta l’amica Daniela. L’avevamo già vista ne La minorenne.

Un film da riscoprire e una colonna sonora tutta da ascoltare. Per approfondire Gloria Guida e il regista Silvio Amadio rimando a Le Dive Nude - il cinema di Gloria Guida e Edwige Fenech (Profondo Rosso, 2006).

 

Gordiano Lupi


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