Romeno e donna straniera incinta ultime vittime della guerra all’immigrazione? Due interrogazioni
14 Maggio 2008
 

Da giorni la sicurezza e l'immigrazione sembrano la principale preoccupazione del nuovo Governo, che sulla materia annuncia provvedimenti severissimi, e a mio parere anche illegittimi oltre che sbagliati, come l'introduzione del reato di immigrazione clandestina e la sospensione del trattato di Schengen.

I due casi oggetto di due interrogazioni parlamentari che ho appena presentato insieme al collega Marco Perduca, dimostrano come l'accanimento giudiziario e militare con cui si cerca di arginare il fenomeno dell'immigrazione già oggi provocano gravi ferite anche ai più elementari diritti dell'uomo.

Nel carcere di Venezia è deceduta l'8 maggio scorso, in circostanze non chiare, una donna al sesto mese di gravidanza. Come ha denunciato l'Associazione Antigone, la donna sarebbe giunta all’ospedale ormai in coma e con il feto morto in grembo. La donna, straniera, era appena giunta in Italia ed aveva confessato al magistrato di aver ingerito alcuni ovuli di cocaina. Apparentemente, si è ritenuto necessario incarcerare la donna piuttosto che inviarla in una struttura sanitaria attrezzata, così come richiederebbe la legge.

Quattro giorni prima, come ha denunciato il Gruppo EveryOne, un romeno di 28 anni è morto dopo essere stato fermato dai Carabinieri di Fontana Liri, in provincia di Frosinone. Le ricostruzioni degli organi di stampa sono contrastanti, mentre un comunicato diffuso dall'Arma spiega che l'uomo si sarebbe gettato improvvisamente dalla tromba delle scale mentre era in attesa di essere ascoltato.

In entrambi i casi, i decessi sono avvenuti in circostanze poco trasparenti, e proprio perché si tratta di immigrati, le vicende non hanno assunto quel rilievo mediatico spesso necessario per arrivare in fondo alla verità.

 

Mi auguro che il nuovo Governo, ed in particolare i ministri della Giustizia, dell'Interno e della Difesa vogliano far luce sull'accaduto e sanzionare, qualora vi siano, eventuali responsabilità. Soprattutto mi auguro che quella 'difesa della vita' di cui si riempiono la bocca autorevoli esponenti cattolici della maggioranza riesca a prevalere sull'istinto disumano e portatore di morte con cui si continua a voler affrontare il fenomeno dell'immigrazione.

 

Donatella Poretti

 

 

I testi delle due interrogazioni:

1 – Qui quella relativa al carcere di Venezia

2 – Qui quella relativa ai fatti in provincia di Frosinone


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