Alice Suella: Sull’attualità del baratto
Il logo del sito compie gli anni...
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21 Aprile 2008
 

Se ne parla così tanto. È l'unico modo per resistere, per sopravvivere a noi stessi, per non vedere la razza umana scomparire, sommersa dalla sua stessa stupidità. Stupidità che si tramuta in sporcizia, in spazzatura, in scarti che stanno diventando sempre meno controllabili. Sto parlando della soluzione ovvia eppure poco considerata: perseguire la decrescita economica, cominciare a costruirsi le cose da sé, ricorrere sempre meno al circuito economico. Uscire, con azioni quotidiane ricorrenti, da quel sistema che basa ogni valore sul soldo, dando un prezzo alle cose senza conoscerne la consistenza. La soluzione, per quanto sembri sciocco dirla con questi termini, è ricominciare a fare il pane in casa, a cucire i vestiti e non a buttarli, dopo il minimo strappo.

 

Riciclare, certo, ma soprattutto riutilizzare. Da questo presupposto nasce la splendida iniziativa del sito www.zerorelativo.it un luogo dove il baratto torna alla luce, insieme a una buona dose di fiducia umana. È su questi pilastri, infatti, che si basa l'iniziativa. È tutto molto semplice: chi non ha in casa qualche oggetto che non usa più, cd che non ascolta, qualche regalo davvero indesiderato, abiti nuovi – magari frutto di qualche acquisto poco oculato – libri doppi e via discorrendo? Guardando bene, negli angoli della vostra dimora, troverete innumerevoli oggetti inutili per voi ma... utilissimi per qualcun altro! Magari, quel maglione con la renna che vi ha regalato la nonna e che non avete MAI messo perché odiate, può piacere tantissimo a qualche collezionista di oggetti vintage. O, semplicemente, ha gusti diversi dai vostri. Così, invece di buttarlo, scattategli una foto, inseritela nel sito, create una piccola descrizione a aspettate. In trenta giorni riceverete numerose offerte, di oggetti che avete richiesto voi o di altre cose che non vi venivano in mente.

 

All'inizio ero un po' scettica. La fiducia umana: si dice che esiste, ma nessuno riesce quasi mai a scovarla. Così ero diffidente: ma se io spedisco l'oggetto e poi non ricevo niente in cambio? Ho iniziato con un cd che proprio non mi interessava. Era talmente pieno di polvere, erano secoli che volevo buttarlo.

 

Ho inserito l'annuncio, senza nemmeno una foto perché non ho la macchina digitale. Ho aspettato.

Che dire? Se sono qui a scriverne è perché è andata benissimo! Un cd per un libro che cercavo da tempo, di Ray Bradbury. Così ho iniziato a rispondere a vari annunci, a inserirne di nuovi. Eh, perché a casa ci sono un sacco di cose inutili che riempiono solo spazio. Così come a casa degli altri. Inutili per loro, utili per me.

Sembra niente, invece è molto. Ricordiamoci che il mare è fatto di tante gocce e che queste gocce, insieme, formano l'immensità.

 

Viviamo in una società che spinge al consumo, all'usa e getta. Questa logica ci sta schiacciando. Il mondo, presto, imploderà. Anche perché, è da ricordare, questo tipo di economia serve a pochi per soggiogare molti eppure questi pochi sono riusciti a inculcare alle persone normali, che non traggono alcun guadagno da questo continuo spendere nel nulla, che questo è il nuovo status symbol: il danaro, l'acquistare. Fare il pane da sé è da vecchi. Barattare qualcosa è da primitivi.

Contenti voi, contenti tutti. Intanto io continuo a conoscere persone – perché barattando si compie anche questo gesto rivoluzionario: si socializza – e a diminuire la spazzatura di casa. Almeno la mia parte l'avrò fatta.

Chi si ama, mi segua.

 

Alice Suella


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276