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Simona Borgatti. Il Castello di Cusago: da Ludovico Il Moro ai marchesi Casati Stampa 
Curioso viaggio nei dintorni di Milano (Seconda parte)
16 Aprile 2008
 

Con la capitolazione del Moro per il castello iniziò un periodo di vera decadenza e di abbandono. L’ultimo sfarzoso episodio fu nel 1534 quando ci fu la festa in onore di Cristina di Danimarca promessa sposa di Francesco II Sforza ormai moribondo. La nobile venne condotta dalle Fiandre da Massimiliano Stampa in quanto neo proprietario dell’immobile. Naturalmente oltre alla nobile dimora erano diventati possedimenti dello Stampa anche terre, fontanili e rogge. Alla morte di Massimiliano Stampa il castello viene ereditato dalla moglie Anna Moroni nonostante l’erede legittimo doveva essere il fratello Ermes. E questo sarà il primo di tutta una serie di passaggi di proprietà che arriveranno fino ai nostri giorni, ma che non ridaranno onore alla storia e alla bellezza della dimora.

Alla fine del ‘500 la vocazione agricola di Cusago inizia ad emergere in modo evidente e ciò è testimoniato in parecchi documenti: la vastissima documentazione sulle coltivazioni e sulla gestione delle acque è un pezzo notevole di storia dell’agricoltura lombarda che dura fino ai giorni nostri. Di questo periodo abbiamo una nuova descrizione del castello che possedeva tre saloni, un numero notevole di camere ognuna col proprio camino, ma anche una grande cucina, una cantina, una scuderia e una cappella. Alla morte di Anna Moroni i beni cusaghesi passano ad altri della nobile casata fino ad arrivare al 1640 quando Massimiliano III Stampa, responsabile di due omicidi viene condannato alla pena capitale oltre alla confisca dei beni anche se in seguito verrà assolto e i beni restituiti. Ma è proprio con questa vicenda che nel castello iniziò la sfilata dei vari fattori: la dimora iniziava la carriera di cascina di lusso. I fattori che nel tempo si avvicendarono diventavano curatori degli interessi del nobile proprietario ed esecutori dei suoi ordini per far funzionare in maniera corretta e funzionale l’azienda agricola. E così si arriva alla prima metà del 1700 quando, nonostante l’utilizzo agricolo della dimora, vi soggiornava ancora occasionalmente il marchese Giuseppe Stampa. La caratteristica di mantenere sia l’uso agricolo sia quello di villeggiatura quindi non viene perduta. Ma è nell’800 che si rianimerà la caratteristica residenziale in quanto verranno aggiunte sei stanze d’abitazione. Ciò comporterà, purtroppo, il parziale tamponamento dei finestroni ad arco acuto e di uno scalone.

Nel 1898 il ramo Stampa si estinse e i beni di Cusago passarono alla nobile famiglia Casati fino agli anni ’70. Famiglia tribolata a partire dalla marchesa Luisa Casati seconda moglie di Camillo, padre di quel marchese Casati Stampa di Soncino che nel 1970 finì nelle pagine di cronaca nera di tutti i quotidiani nazionali. La marchesa Casati invece faceva bella mostra nelle pagine scandalistiche dei giornali del primo novecento. Amante di D'Annunzio, frequentatrice del bel mondo, quasi un’opera d’arte vivente per i suoi abiti e atteggiamenti eccentrici come girare per Venezia con due leopardi al guinzaglio. Ma questa è un’altra nobile finestra che incrocia la strada del castello di Cusago.

 

Simona Borgatti

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