Diario di bordo
Ricerca staminali embrionali. E dopo la Germania?
Annette Schavan e Angela Merkel
Annette Schavan e Angela Merkel 
13 Aprile 2008
 

La Germania ha deciso, con una maggioranza bipartisan del Bundestag di cui hanno fatto parte la cancelliera Angela Merkel e il ministro della Ricerca Annette Schavan (entrambe cristiano-democratiche), di consentire la ricerca sulle staminali embrionali importate dall'estero e ottenute prima del 1° maggio 2007. Ad oggi potevano essere utilizzate solo le staminali embrionali prodotte prima del 2002. (nota qui). Un metodo un po' pilatesco di affrontare il problema della ricerca senza senza dare spazio alle strazianti risse bioetiche che si sviluppano abitualmente su queste questioni. Pilatesco ma che apre il mercato tedesco ad un filone di ricerca con grande potenzialità risolvendo anche in parte il problema degli embrioni sovrannumerari da fecondazione assistita, altrimenti destinati alla distruzione. Cosa che invece continua ad accadere puntualmente in Italia, nonostante, a causa delle forti limitazioni imposte dalla legge 40 sulla fecondazione assistita, la questione appaia meno pressante. Nel nostro Paese di queste preziose cellule ce ne sono sempre meno, fatto che qualcuno interpreta come la risoluzione del problema.

L'aspetto importante e interessante è che il Bundestag ègiunto a questo voto in totale libertà: i partiti non hanno dato indicazioni nonostante le forti pressioni della Chiesa cattolica perché si votasse contro. Un tema che è quindi stato affrontato serenamente e facendo appello a coscienze, sensibilità e conoscenze individuali e non di appartenenza. Una dinamica che riprende quanto sta già accadendo negli Usa dove, dopo campagne elettorali di scontro frontale, la scelta individuale sembra essere quella più considerata; tant'è che nella campagna presidenziale in corso la questione è praticamente scomparsa, non perché un tabù, ma perché tutti i candidati presidenziali, democratici e repubblicano, sono favorevoli a questo tipo di ricerca.

Nella nostra campagna elettorale, al contrario, è stato un tema volutamente rimosso o comunque molto marginale. Ma il problema esiste e il nuovo Parlamento non potrà non tenerne conto, salvo confermare la sua arretratezza scientifica che stimola la fuga dei cervelli verso l'estero -da oggi, anche verso la Germania. In un certo senso, a cose fatte e “bocce ferme”, forse è stato meglio: ci siamo risparmiati molte di quelle orrende fesserie che caratterizzano le prese di posizione -o i silenzi- di tanti deputati che nascondono il loro sentimento antiscientifico dietro una presunta religione della scienza. Il prossimo Parlamento sarà quindi più sereno e meno schierato in materia (quantomeno non dovranno essere mantenute le promesse elettorali). Ci auguriamo che, anche grazie a questo, si arrivi a legiferare in modo bipartisan sulla questione.

È bene ricordare che nella vicina Spagna, il ministro della Salute è Bernat Soria (uno dei massimi scienziati sulla ricerca con le staminali embrionali), mentre il ministro dell'Innovazione e Scienza è Cristina Garmendia (biologa molecolare e ricercatrice in materia).

Grazie Germania...

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276