Sì, viaggiare
Petra “La Città Rosa”
04 Aprile 2008
 

INTRODUZIONE

Approfittando della lunga sosta pasquale ho deciso di ritornare con mio marito per l’ennesima volta sul Mar Rosso, per una vacanza all’insegna del relax ma non solo. Alla settima volta in Egitto non ci rimaneva ancora molto da visitare, anche perché le mete proposte dai vari tour operator per un’escursione sono sempre le stesse e si dividono in quelle strettamente naturalistiche e quelle più squisitamente culturali. Alla prima categoria appartengono gite alla scoperta del mar Rosso in barca, con la possibilità di fare snorkeling tra i fantastici coralli e i coloratissimi pesci, un’avventurosa passeggiata nel deserto tra il vento e la sabbia con i quod o con i cavalli arabi a prendere il tè dai beduini. Poi ci sono uscite prettamente legate alla millenaria storia di questo affascinante Paese, e nel mezzo, per chi non si vuole impegnare troppo, ci stanno le giornate dedicate allo shopping o le serate in giro per Sharm vecchia e Naama Bay tra i caratteristici negozietti e locali. Da Sharm El Sheik partono anche alcune escursioni molto suggestive come la visita a Il Cairo, la capitale, e a Luxor con la sua Valle dei Templi, senza contare l’incredibile esperienza che uno può trascorrere al Monastero di S. Caterina sul Monte Sinai. Per leggere altre informazioni relative a queste destinazioni rimando ai miei precedenti articoli. Avendo già visto la maggior parte delle bellezze di questa zona ci rimaneva come destinazione quasi irraggiungibile l’indescrivibile Petra, la seconda meraviglia del mondo moderno (al primo posto c’è la muraglia cinese e al sesto posto c’è il nostro Colosseo), Patrimonio dell’Unesco dal 1985.

 

L’ORGANIZZAZIONE

All’inizio sembrava dovessimo rinunciare a questa opportunità in quanto il nostro tour operator offriva il pacchetto ad un prezzo eccessivamente alto (trecento euro a testa). Certo, il viaggio era da effettuarsi con l’aereo ma la cifra ci pareva troppo esosa. Casualmente all’interno del villaggio nel quale eravamo alloggiati siamo entrati in contatto con un ragazzo che lavorava nella struttura, il quale ci ha accompagnato ad una agenzia turistica locale a Sharm vecchia. Abbiamo impiegato del tempo per gli accordi preliminari. Le trattative, per qualsiasi cosa, dall’acquisto di una borsa a quello di un viaggio sono estenuanti. Alla fine, un paio di sere prima della partenza, mio marito, Amed ed io siamo andati in taxi a questa agenzia, che si trovava praticamente in strada. Dopo aver chiesto informazioni più dettagliate e sbrigato le prima pratiche abbiamo dovuto fare rientro al villaggio perché le fotocopie dei passaporti non erano chiare. Nell’andirivieni dal nostro Resort all’agenzia abbiamo dovuto contrattare sempre i prezzi delle corse con i vari taxisti. L’ultima volta uno si è arrabbiato perché il ragazzo egiziano venuto con noi che ci faceva anche mediatore aveva detto all’autista che noi volevamo pagarlo solo due euro invece di tre. Questo ha fatto dietro front con la macchina. Correva all’impazzata e voleva riportarci dove ci aveva preso. Poi siamo intervenuti nell’animato battibecco tra i due egiziani e alla fine questo ci ha riportato a destinazione sani e salvi!

 

IL VIAGGIO

A parte questi disguidi l’indomani siamo partiti. Sveglia alle quattro e mezza, appuntamento in strada a venti alle sei. Abbiamo ritirato il sacchetto con la nostra colazione alla reception del villaggio e siamo saliti sul pulmino che ci ha portato all’aeroporto. Lì alle otto circa ci siamo imbarcati su un aereo con due eliche con destinazione Aqaba, il porto principale della Giordania. È situata nel sud della Giordania sul Mar Rosso e ha una popolazione stimata di 80.000 persone. È adiacente al porto israeliano di Eliat. È nota per essere la città conquistata da Lawrence d'Arabia durante la I guerra mondiale. Egitto, Israele, Giordania e Aravia Saudita sono i Paesi che hanno un tratto di costa nel golfo di Aqaba. Dopo cinquanta minuti di volo siamo arrivati in Giordania. Da lì abbiamo preso un pullman con una guida italiana. Il viaggio è durato un paio d’ore in compagnia di quattro italiani e il resto dei turisti era inglese. A Petra poi ci siamo divisi seguendo le guide che parlavano le nostre lingue madre. Per visitarla tutta a detta della guida che parlava molto bene l’italiano, in quanto ha vissuto in Italia, ci vogliono almeno tre o quattro giorni. Noi invece avevamo a disposizione solo alcune ore. Siamo arrivati all’ingresso del sito archeologico nella tarda mattinata e abbiamo girato fino alle 14:30. Poi abbiamo pranzato e verso le 15:30 abbiamo ripreso il pulluman alla volta dell’aeroporto di Aqaba, per poi fare rientro a Sharm El Sheik. Siamo giunti al nostro alloggio verso le 21.

 

NOTIZIE SU PETRA

Petra (roccia in greco) è un sito archeologico posto a 250 km a Sud di Amman, in un bacino tra le montagne ad Est del Wadi Araba, la grande valle che parte dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba. Capitale dell’antico regno nabateo, raggiungibile ancora oggi solo attraverso il siq, percorso da Burckhanrd uno dei gioielli più preziosi del Medio Oriente, è la meta turistica per eccellenza della Giordania. Gli scavi rivelano che gli Edomiti erano insediati lì già nel secondo millennio a.C. Nel 500 a.C. furono cacciati dai Babate, nomadi giunti da sud, dallo Yemen. I Nabatei servendosi di questa città inespugnabile come base controllavano le rotte delle carovane. Nel 63 a.C. i Romani tentarono di conquistarla ma ci riuscirono solo nel 106 d.C. ed entrò a far parte della provincia romana dell’Arabia. Nel IV secolo fu assorbita dall’Impero Bizantino e diventò sede dell’episcopato. La Tomba dell’Urna fu trasformata in una Chiesa. A partire dal VII secolo i musulmani eressero fortificazioni quindi più niente si sa di Petra fino al 1812. Il momento più importante, il Khazneh, la Casa del Tesoro, nasconde ancora molti enigmi. La tecnica costruttiva utilizzata è per sottrazione di roccia. Raffinati sono i particolari aggiunti. Petra fu scoperta da uno svizzero. Tra gli estimatori di Petra troviamo Lawrence d'Arabia il quale diceva: «Petra è il più bel luogo della terra... non per le rovine, ma per i colori delle sue rocce tutte rosse nere con strisce verdi e azzurre, quasi dai piccoli corrugamenti, … e per le forme delle sue pietre e guglie , e per la sua fantastica gola, in cui scorre l’acqua sorgiva e che… è larga appena quanto basta per far passare un cammello…. Ne ho letto una serie infinita di descrizioni, ma queste non riescono assolutamente a darne un’idea …e sono sicuro che nemmeno io sono capace di farlo. Quindi tu non saprai mai cos'è Petra in realtà, a meno che tu non ci venga di persona».

 

Paola Mara De Maestri


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