Diario di bordo
Caso Hasenhüttl. Zittito per troppo ecumenismo dal vescovo Marx
13 Gennaio 2006
 

Nel 2003, a Berlino, in occasione del “Kirchentag evangelico-cattolico“ (un grande raduno ecumenico che aveva attirato nella capitale tedesca centinaia di migliaia di persone), il teologo cattolico e sacerdote Gotthold Hasenhüttl (nella foto, durante la celebrazione svoltasi a Berlino nel 2003) aveva presieduto una celebrazione eucaristica alla quale avevano preso parte anche dei protestanti. In virtù del divieto, emesso pochi giorni prima da papa Giovanni Paolo II, di celebrare insieme la comunione, Hasenhüttl era stato immediatamente sospeso dalle sue funzioni sacerdotali. Il vescovo di Trier, Reinhard Marx, dal quale dipende ecclesialmente il teologo, aveva concesso a Hasenhüttl un periodo di “ripensamento”. Hasenhüttl non ha preso le distanze dal suo gesto e ha chiesto a Roma di poter avere un colloquio chiarificatore. Roma ha respinto il ricorso di Hasenhüttl e ora il vescovo Marx ha emesso, nei confronti del teologo, un divieto di insegnamento. Hasenhüttl ha reso pubblico il testo inviatogli dal vescovo Marx, il quale gli rimprovera di «dissentire dall’autorità ecclesiale» riguardo a «questioni di grande importanza». Hasenhüttl afferma, di rimando, che un ritorno sui suoi passi equivarrebbe a disprezzare i cristiani evangelici. Inoltre ricorda che l’attuale papa, Benedetto XVI, quando ancora era cardinale, ha dato la comunione al fondatore di Taizé, Frère Roger Schütz, in occasione dei funerali di Giovanni Paolo II. E Schütz non era cattolico! (ve/kipa 06/01/2006)


Links relativi al “caso Hasenhüttl”

www.ikvu.de/oekt/solidaritaet-professor-hasenhuettl.html


(da Ecumenici “Leonhard Ragaz”, 12/01/2006)


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